Scuola: Cittadinanzattiva, 57% ragazzi condivide device 1,6 mln esclusi da Dad. Ora meno dopo intervento governo”

Il 57% dei ragazzi deve condividere il device con altri componenti della famiglia, il 96% ha la connessione ma non sempre accedere alla rete garantisce la possibilitˆ di svolgere attivitˆ come la didattica a distanza. Soltanto il 6,1% dei ragazzi tra 6 e 17 anni vive in famiglie dove  disponibile almeno un computer per componente. Solo 3 ragazzi su 10 hanno competenze digitali elevate. Lo rileva Cittadinanzattiva nello studio pubblicato oggi. La DaD (didattica a distanza)  riuscita a raggiungere pi di 6,7 milioni di alunni, attraverso mezzi diversi, come ha detto la ministra Lucia Azzolina in Parlamento – ricorda Cittadinanzattiva – ci˜, per˜, significa che 1,6 milioni di alunni ne sono stati esclusi. I provvedimenti presi successivamente dal Governo hanno sicuramente contribuito in misura considerevole ad abbattere il numero di coloro che non disponevano di alcun dispositivo tecnologico ma non a risolverlo del tutto”.(ANSA).Scuola:Ê 92% ha attivato didattica a distanza, sondaggio Ma ci sono esclusi per mancanza connessioni, pc e altroIl 92% delle scuole ha attivato la didattica a distanza, per lo pi con lezioni in diretta su varie piattaforme (85%) e una durata media a lezione fra i 40 e i 60 minuti (69%). Buona la valutazione del lavoro svolto dai docenti in questa nuova veste (per il 60% dei rispondenti). Ma si conferma la grande questione della esclusione di tanti studenti che – per lo pi per mancanza di device, per inadeguata connessione e in parte anche per condizioni familiari difficili – non partecipano alle videolezioni. A segnalarlo il 48% dei 1245 soggetti, fra genitori, insegnanti e studenti, coinvolti in un sondaggio civico promosso da Cittadinanzattiva sulla didattica a distanza. éricorrente il fatto che alcuni ne siano esclusi principalmente per: connessione inadeguata (48,5%), condivisione del dispositivo fra pi fratelli o familiari (33,5%), assenza di dispositivi (24,5%), assenza di connessione (16,4%). (ANSA)Scuola: via web a gran parte studenti non piace, sondaggioLa scuola via web non piace al 54% degli studenti, un terzo dichiara che  pi faticoso concentrarsi durante le lezioni e il 15% circa dichiara che la possibilitˆ di poter utilizzare Pc e smartphone diventa una tentazione per fare altro durante le lezioni. Agli studenti manca la presenza fisica a scuola e anche il contatto con i compagni. Sono i risultati dello studio “Giovani e quarantena” promosso dall’Associazione Nazionale Di.Te. (Dipendenze tecnologiche, Gap, Cyberbullismo) in collaborazione con Skuola.net, su 9mila studenti tra gli 11 e 20 anni evidenzia gli effetti del lockdown sui giovanissimi e raccolti oggi da Cittadinanzattiva. Lo studio evidenzia che a incidere sullo stato psico fisico dei ragazzi  stato, in primis, un cambio nel ritmo del sonno. L’80% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di aver cambiato i propri ritmi sonno/veglia e circa la metˆ dichiarano di subire risvegli notturni. Cambiano anche le abitudini alimentari dei giovani e circa la metˆ degli intervistati dichiara di mangiare di pi (e a qualsiasi orario). Negli ultimi due mesi, pur partendo da basi giˆ elevate,  letteralmente lievitato il numero di ore che i ragazzi hanno passato online: il 25% dice di essere stato sempre connesso (per capire meglio l’importanza del dato basti pensare che in una precedente rilevazione sul tema, datata gennaio 2020, gli “iperconnessi” erano appena il 7%). La fetta pi consistente (54%), per˜, continua a essere quella che ha trascorso online tra le 5 e le 10 ore al giorno (anche qui l’aumento in poche settimane  stato notevole, pi che raddoppiato: a gennaio erano il 23%). Questi dati arrivano invece da una ricerca svolta da Universitˆ di Firenze insieme a Skuola.net per conto di Generazioni Connesse, sotto il coordinamento del ministero dell’Istruzione su 5.308 giovani fra i 14 e i 20 anni. La maggior parte del tempo  stata assorbita dalle attivitˆ di didattica a distanza: il 24%  rimasto connesso con la scuola in media 3 ore al giorno, il 26% si  assestato sulle 4 ore, il 20% sulle 5 ore, il 18%  andato anche oltre. (ANSA).Scuola: per 1 su 4 pi compiti con didattica distanzaLa modalitˆ sincronica, cio “in diretta”,  quella predominante (85%) ma non mancano le video lezioni registrate (10%) o la compresenza di entrambi gli approcci (5%). La durata media di una video lezione va da un’ora (39%) a 40 minuti (30%). E’ quanto emerge da un sondaggio sulla didattica a distanza promosso da Cittadinanzattiva. Nel 61% delle classi, tutti i docenti usano la stessa piattaforma. Il 46% giudica buono il servizio di videolezione e il 41%  soddisfatto della preparazione dei docenti. I compiti sembrano essere una costante della scuola italiana, anche in tempi di Covid 19: se nel 43% dei casi la quantitˆ sembra rispecchiare quella consueta, nel 27% addirittura si registrerebbe un aumento. “Crediamo che si debba arrivare al pi presto a definire un piano per la riapertura delle scuole e nello stesso tempo ripensare le modalitˆ educative, con il coinvolgimento delle famiglie e degli studenti, facendo tesoro delle opportunitˆ e superando le criticitˆ emerse con la cosiddetta didattica dell’emergenza o della quarantena – dice Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva – per la riapertura delle scuole suggeriamo: un piano e un fondo per l’edilizia “leggera” per garantire tutti i lavori di piccola manutenzione, il necessario distanziamento, il recupero di spazi inutilizzati o in cattive condizioni; un fondo specifico da aggiungere ai 45 milioni giˆ stanziati da destinare agli Enti locali per dotare le scuole dei dispositivi igienici; un’attenzione particolare alle scuole nelle aree interne e ultraperiferiche frequentate da quasi mezzo milione di studenti, che per le loro caratteristiche potrebbero diventare una volta ancora una risorsa e un luogo di sperimentazione per il nostro Paese purchŽ si garantiscano: il potenziamento della connessione e dei supporti digitali; il servizio di trasporti extraurbani gratuiti per gli studenti delle scuole secondarie di II grado di queste aree; la continuitˆ didattica degli insegnanti”. (ANSA).”

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