Pil, l’Italia frena: +0,3%, il minimo dal 2014. Crescita zero nel 2020, l’Ocse taglia le stime

Nel 2019 in volume il Pil  aumentato dello 0,3%, la crescita pi bassa dal 2014 quando si era avuto un Pil stazionario. Lo rileva l’Istat, parlando di un marcato rallentamento” rispetto alla crescita dello 0,8% del 2018. Il dato del 2019  comunque al di sopra del +0,2% della stima preliminare dell’Istat, e del +0,1% previsto dal Governo. l rapporto fra debito pubblico e Pil nel 2019  rimasto stabile al 134,8%, permanendo sui massimi storici segnati nel 2018 e 2016. Lo rileva l’Istat. Il governo, nella Nota di aggiornamento al Def, aveva previsto un livello pari al 135,7%. La pressione fiscale nel 2019  salita al 42,4% dal 41,9% del 2019. Il dato del 2019  il pi alto dal 42,9% del 2015.Nel 2019 il saldo primario della pubblica amministrazione, ossia la differenza fra entrate e uscite prima del pagamento degli interessi, ha registrato un avanzo pari all’1,7% del Pil. Il dato  il migliore dal 2013 quando era stato del 2%. Nel 2018 l’avanzo primario era stato pari a 1,5%. Nel 2019 il valore aggiunto ha registrato aumenti in volume nelle costruzioni (+2,6%) e nelle attivitˆ dei servizi (+0,3%) mentre  in calo nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-1,6%) e nell’industria in senso stretto (-0,4%). Lo rileva l’Istat, spiegando che i giorni lavorativi rispetto al 2018 sono stati gli stessi.Italia a crescita zero nel 2020. Secondo l’Interim Economic Outlook, che tiene conto dell’impatto legato al coronavirus, il nostro Pil scenderˆ dallo 0,2% del 2019 allo 0% nel 2020, un stima tagliata di 0,4 punti rispetto alla precedente stima di novembre. L’organismo internazionale con sede a Parigi prevede invece uno 0,5% per il 2021, invariato rispetto a novembre. Per l’Ocse, non solo l’Italia, ma l’intera economia mondiale  attualmente “a rischio”. Rischio coronavirus sull’economia mondiale. La crescita del Pil globale dovrebbe rallentare ulteriormente, al 2,4% nel 2020, contro il 2,9% del 2019. L’Interim Economic Outlook, che tiene conto del potenziale impatto del virus sull’attivitˆ economica. La previsione viene tagliata di 0,5 punti rispetto alle precedenti previsioni di novembre. A cominciare dalla Cina, ormai stimata sotto la soglia del 5% (4,9%) di Pil nel 2020, prima di una prevista risalita oltre il 6% nel 2021.”

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