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Home›News Toscana Lavoro›Migranti. Spi Cgil PIstoia: A Vicofaro non possono stare, a Montecatini non ce li vogliono! Che fare?

Migranti. Spi Cgil PIstoia: A Vicofaro non possono stare, a Montecatini non ce li vogliono! Che fare?

By Ufficio Stampa
Novembre 9, 2020
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Vogliamo capire come si pensa di riattivare l’accordo di ottobre siglato in Regione per una dignitosa collocazione dei migranti di Vicofaro in altre strutture.
La maggioranza di destra del comune di Montecatini e esponenti di importanti categorie economiche, fanno a gara a chi è più intollerante, toccando con le loro esternazioni, livelli di inciviltà degni dell’America segregazionista. Non sarebbe male se anche le altre forze politiche, sociali ed economiche della cittadina termale e non solo, facessero sapere cosa ne pensano per capire se almeno sui temi dei diritti fondamentali di ogni essere umano si può contare su una diversità di vedute e di sensibilità o se, invece, si vuol mescolare il tutto in un unico grande calderone dove ognuno ricerca il proprio consenso parlando alla pancia della gente, invece che al cervello. Noi a queste logiche non ci stiamo e proprio per questo vogliamo capire come si pensa di riattivare l’accordo di ottobre siglato in Regione per una dignitosa collocazione dei migranti di Vicofaro in altre strutture.
A Pistoia, cosa intende fare il Sindaco che da aprile grida all’allarme sanitario a Vicofaro per pura propaganda politica, ma che ora, con la seconda ondata di contagi, per due positivi accertati inizialmente, non ha saputo (o voluto) fare altro che ordinare un cordone di polizia spropositato e ingiustificato per “spettacolarizzare” un evento oggettivamente contenuto e gestibile?
Lo Spi Cgil provinciale plaude al comportamento di questi ragazzi invisibili e respinti: si sono sottoposti ai test, si sono trasferiti, sono stati chiusi nelle loro stanze, hanno convissuto con un’ingombrante presenza militare sull’uscio, sono stati definiti criminali, senza mai una protesta, collaborando e sopportando.
Ed ora che nessuno li vuole, molti di loro vorranno o dovranno tornare a Vicofaro, come era prevedibile, visto che ad oggi l’unica alternativa è ritornare nella più totale emarginazione con la conseguenza che gli “ultimi” saranno sempre più ultimi e sempre più esposti alla pericolosa attività della criminalità più o meno organizzata, costantemente alla ricerca di “mano d’opera” disposta a tutto, per sopravvivere.
Noi chiediamo con forza che venga rispettato l’accordo preso in Regione. Vogliamo sapere quali nodi, relativi alle risorse umane ed economiche, sono ancora da sciogliere; quali i tempi certi di esecuzione e di collocazione in altre strutture, con un progetto organico di accoglienza, degli ospiti della parrocchia, anche per evitare che Vicofaro si ripopoli, con tutte le pesanti conseguenze che ne potrebbero derivare anche a causa della pandemia in corso.
Al Sindaco di Pistoia chiediamo che da subito si attivi con iniziative costruttive, rinunci a mostrare i muscoli facendo smantellare il controllo militare della zona di Vicofaro e, al contrario del poco o nulla fatto fino ad ora (al tavolo regionale è stata solo una presenza dovuta) inizi a collaborare con tutti gli altri soggetti impegnati nella ricerca di una soluzione dignitosa per quelle PERSONE che, seppur in condizioni di grande precarietà, avevano trovato a Vicofaro un luogo di accoglienza. L’unico, al di là dei discorsi sentiti e dei fatti fino ad oggi compiuti, in grado, oggettivamente, di dare un’alternativa alla disumana prospettiva di rigettare queste PERSONE sotto un ponte, nella più totale emarginazione sociale.
Segreteria SPI CGIL Pistoia

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