Mafia: Creazzo,con crisi Covid rischio infiltrazioni Toscana ‘Pronti protocolli investigativi per smascherare speculazioni’

La crisi economica provocata dall’emergenza Coronavirus aumenta il rischio di infiltrazioni della criminalitˆ organizzata nell’economia toscana. Cos“ il procuratore capo di Firenze e della Dda Giuseppe Creazzo, intervenendo a un convegno, organizzato in videoconferenza dal Comune di Firenze, sulla legalitˆ al tempo del Covid-19. C’ il serio rischio, quasi ovvio – ha detto Creazzo – che le infiltrazioni di criminalitˆ organizzata e mafie in particolare aumentino, perchŽ sono giˆ in corso e risalgono a molti anni fa”. “Il nostro sforzo – ha aggiunto –  di predisporre verifiche e protocolli investigativi che possano far emergere nel pi breve tempo possibile tutte gli ambiti speculativi, sia dal punto di vista delle frodi e delle speculazioni che possono avere caratterizzato ambiti di approvvigionamento di Dpi, sia dal punto di vista dell’illecito accaparramento delle provvidenze statali”. “Lavoriamo in sinergia con prefettura e forze dell’ordine – ha concluso – per mettere a punto filtri che ci possano far captare nel pi breve tempo possibile gli ambiti di intervento”.Mafia: favor“ latitanza boss Bonaccorsi in Toscana,arrestato In manette 57enne, accusato anche fratello fermatoAvrebbe favorito la latitanza in Toscana del boss catanese Concetto Bonaccorsi, arrestato il 14 aprile del 2017 in una villa a Massa e Cozzile (Pistoia). Questa l’accusa per la quale un 57enne, originario di Catania, Concetto Arcidiacono, residente a Montecatini Terme (Pistoia),  stato arrestato dalla squadra mobile di Firenze in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere disposta dal gip su richiesta del pm della Dda fiorentina Leopoldo De Gregorio. La stessa accusa  contestata al fratello del 57enne, Giuseppe Arcidiacono, di 62 anni, nei confronti del quale la misura non  stata eseguita poichŽ al momento si trova sottoposto a un provvedimento restrittivo in Argentina per altri motivi.L’accusa contestata ai due fratelli  quella di concorso in procurata inosservanza di pena aggravata dalla finalitˆ di favorire un’associazione di stampo mafioso. Eseguite stamani anche perquisizioni a carico di altri indagati nell’inchiesta, residenti nelle province di Pistoia e Catania. Secondo quanto spiegato dalla polizia in un comunicato, le indagini, condotte dalla sezione criminalitˆ organizzata della squadra mobile di Firenze col supporto della mobile di Pistoia e svolte attraverso “mirate attivitˆ tecniche di intercettazioni telefoniche e di conversazioni tra presenti”, hanno permesso “di acquisire significativi elementi a supporto ed a riscontro del quadro probatorio a carico dei due fratelli e di altri complici, anch’essi indagati, consentendo di ricostruire la rete di personaggi che hanno consentito all’ex latitante catanese di trasferirsi, al tempo, in Toscana, fornendogli supporto sia logistico che di natura economica”. Giuseppe Bonaccorsi, noto come ‘u carateddu’, fu arrestato nell’aprile del 2017 in una villa di Massa e Cozzile: era ricercato dal settembre 2016: non era rientrato nel carcere di Secondigliano (Napoli) dopo un permesso premio di tre giorni. Condannato all’ergastolo per omicidio, associazione mafiosa e traffico di stupefacente,  indicato come lo storico capo dell’omonima ‘famiglia’ del clan Cappello-Bonaccorsi. (ANSA).”

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