Istat, nel 2019 l’export frena la crescita a +2,3%. Era stata del +3.6% nel 2018

Nel complesso dell’anno 2019 la crescita dell’export  pari a +2,3% ed  trainata dalle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+25,6%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,6%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (+9,7%) e articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia (+7,3%). Lo ha reso noto l’Istat sottolineando che la crescita avviene in misura inferiore rispetto al 2018 (+3,6%).A dicembre 2019 si stima una flessione congiunturale delle esportazioni (-0,9%) e un aumento delle importazioni (+0,8%). Il calo congiunturale dell’export  dovuto alla diminuzione delle vendite sia verso i mercati extra Ue (-1%) sia verso l’area Ue (-0,8%). Nell’ultimo trimestre del 2019, rispetto al precedente, si rileva un aumento delle esportazioni (+0,9%) e una contrazione delle importazioni (-1,7%).A dicembre 2019 la crescita su base annua dell’export  pari a +4,2% ed  determinata dall’incremento delle vendite registrato sia nell’area extra Ue (+5,1%), con maggiore intensitˆ, sia in quella Ue (+3,4%). La diminuzione tendenziale dell’import (-2,2%)  dovuta al netto calo degli acquisti dai mercati extra Ue (-5,9%), mentre per quelli dai paesi dell’area Ue si registra un lieve aumento (+0,3%).Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla crescita tendenziale dell’export nel mese di dicembre si segnalano articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+23,9%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,4%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (+15,9%) e articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia (+13,7%). In diminuzione, su base annua, le esportazioni di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-1,9%), macchinari e apparecchi n.c.a. (-0,5%) e prodotti tessili (-5,1%).Su base annua, i paesi che contribuiscono in misura pi ampia all’incremento delle esportazioni nazionali sono Svizzera (+19,3%), Cina (+21,2%), Francia (+4,3%) e Belgio (+16,7%), mentre si registra una flessione delle vendite verso Stati Uniti (-7,7%), paesi OPEC (-3,7%) e Repubblica ceca (-6,1%). da ildiariodellavoro.it

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