Editoria: Cdr Tirreno, sciopero sospeso, domani giornale esce senza firme

“Oggi Il Tirreno è in edicola dopo che il comitato di redazione ha deciso di sospendere il terzo giorno di sciopero già proclamato contro la decisione dell’editore Gruppo Sae di attuare pesanti tagli sull’organico dei giornalisti che avrebbero ricadute pesanti anche sulla qualità del giornale. La sospensione dello sciopero nasce dalla disponibilità dell’editore a riaprire un dialogo per trovare una strada seria e condivisa dalle parti che tenga insieme la tutela del prodotto, dei posti di lavoro e dei conti”. Lo scrive il Cdr del quotidiano Il Tirreno aggiornando sulla vertenza in corso. “Da parte dei giornalisti si tratta di un’apertura di credito importante verso l’editore e dell’ennesima dimostrazione di responsabilità – prosegue la nota -, ancora più grande visto ciò che è accaduto venerdì in redazione, dove il direttore ha deciso in spregio agli accordi sindacali e in violazione del contratto di lavoro di attuare un taglio dell’organico domenicale di cinque unità senza peraltro alcuna comunicazione al comitato di redazione. Il comportamento antisindacale è ancora più aggravato dal fatto che il direttore abbia tolto dall’organico domenicale un membro del Cdr che sarebbe stato di turno. Si tratta di scelte che vanno per l’ennesima volta nella direzione della conflittualità interna, inutile dannosa e incomprensibile, che il Cdr e i giornalisti hanno sempre rifuggito. Per questi motivi il giornale uscirà senza le firme dei redattori, in segno di protesta verso la direzione”. In una sua nota l’Associazione Stampa Toscana si dice “al fianco dei giornalisti del Tirreno, impegnati in una durissima vertenza sindacale con l’Azienda, intenzionata a ottenere pesanti risparmi dei costi a carico del corpo redazionale. Lo sciopero già proclamato è stato sospeso in vista dell’apertura del tavolo nazionale, in sede Fnsi, chiesto dall’Ast. Non è però accettabile, come denuncia il Cdr, che in attesa del confronto romano la direzione abbia operato tagli alle presenze domenicali, penalizzando anche un componente del Cdr di cui era stata confermata la presenza”. (ANSA).

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