Covid colpisce case del popolo Firenze, Cig a 230 lavoratori Crowdfunding per raccogliere fondi per riapertura

Anche i circoli Arci, le case del popolo, patiscono gli effetti della crisi innescata dal Coronavirus. L’allarme  lanciato da Arci Firenze: il lockdown ha portato nell’area di competenza a 230 dipendenti in cassa integrazione (pi dell’80% del totale), circa 3.000 iniziative annullate o sospese, e una stima di 500mila euro settimanali di mancati incassi per i 236 circoli dell’associazione. Cos“ alcuni circoli, per evitare una chiusura definitiva, hanno scelto la strada del crowdfunding, sulla piattaforma ‘produzionidalbasso’, per raccogliere fondi necessari alla riapertura. Moltissime Case del Popolo, per un atto di responsabilitˆ condiviso, sono state fra i primi luoghi a chiudere i propri spazi a inizio pandemia, in chiaro anticipo rispetto ai primi provvedimenti pi restrittivi del Governo”, ricorda l’Arci. Dal 18 maggio  stato possibile riaprire, ma in molti casi le strutture hanno ripreso le proprie attivitˆ solo dal 1 giugno, e, lamenta Arci Firenze, ancora oggi sono molti i circoli che non ce la fanno a riaprire. “Nonostante le difficoltˆ che la pandemia ha arrecato alle nostre strutture – afferma il presidente di Arci Firenze Jacopo Forconi – vorrei per˜ anche sottolineare come i circoli abbiano dimostrato una volta di pi un grande senso civico, di solidarietˆ e creativitˆ”. I volontari Arci, infatti, hanno attivato circa 150 iniziative di volontariato in tutta la provincia di Firenze: fra queste, la consegna della spesa e dei farmaci a domicilio alle persone pi bisognose, le ‘spese sospese’ nei pressi dei circoli, i gruppi di acquisto collettivo per il supporto dei piccoli negozianti di quartiere e di paese, sportelli telefonici e online dedicati al supporto legale, psicologico e di mediazione dei conflitti. (ANSA).”

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