Coronavirus: Caritas, aumenta richiesta cibo fino +50%

Tutte le Caritas diocesane segnalano un aumento significativo delle richieste di aiuti alimentari dal 20 al 50%”. Lo afferma Caritas Italiana rendendo noto che oltre 2 milioni di euro dei 10 milioni messi a disposizione dalla Conferenza episcopale italiana sono stati subito utilizzati dalle 218 Caritas diocesane per interventi di prima emergenza. La Presidenza della Caritas nazionale ha poi deciso di destinare “subito altri 4 milioni di euro per le attivitˆ delle Caritas diocesane che sono state maggiormente colpite dalla pandemia”.”Radicati nella fede,  importante camminare insieme con spirito, cuore e testa”: cos“ Il Presidente di Caritas Italiana, mons. Carlo Redaelli, si  rivolto ai delegati regionali e agli altri membri del Consiglio nazionale ringraziandoli per quanto stanno facendo nelle varie Diocesi per non far mancare la presenza concreta accanto ai pi bisognosi. Gli aumenti di richieste di beni alimentari sono segnalati nei servizi che hanno cambiato modo, a causa dell’emergenza sanitaria, di aiutare i poveri: “pasti da asporto, pacchi a domicilio, empori, buoni spesa. Anche i servizi per senza dimora sono stati adattati all’emergenza, in parte trasformati in comunitˆ protette, oppure ridistribuiti su pi strutture”. Un altro intervento che accomuna tutte le diocesi  quello dell’ascolto, per via telematica o telefonica, con un’attenzione in particolare ad anziani e malati, “ma anche pensato come sostegno psicologico per quanti sono provati e disorientati da questa pandemia”. Altro fronte di impegno  stato quello della fornitura di dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, igienizzanti) per operatori, o anche per strutture che ospitano le persone pi fragili. Lˆ dove erano pi carenti alcune Caritas hanno anche iniziato a produrle. In molte diocesi vengono distribuiti aiuti alimentari e attivate iniziative specifiche per nomadi, circensi e giostrai costretti alla stanzialitˆ; in altre vengono realizzati interventi di sostegno a iniziative per carcerati (accoglienza in caso di dimissioni dalle strutture o per chi pu˜ usufruire di pene alternative, supporto nelle necessitˆ ordinarie data la sospensione delle visite dei familiari). “Non mancano poi iniziative rivolte alla povertˆ educativa – informa ancora Caritas – in particolare dei minori con un sostegno allo studio e alla didattica a distanza. In altre diocesi si cerca anche di affrontare la difficile situazione dei migranti e richiedenti asilo”. Si lavora in rete con altri organismi e si collabora anche con gli enti locali, come nel caso della messa a disposizione di strutture diocesane finora da parte di 65 diocesi per l’accoglienza di 1.100 persone tra medici, infermieri, persone in quarantena e senza dimora.(ANSA).”

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