In un anno 51 suicidi fra appartententi Forze Polizia Il Silf ad un convegno sul tema

Il Segretario generale regionale del SILF, Francesco De Luca, nel suo intervento al convegno organizzato dal Nuovo Sindacato Carabinieri, ricorda che: “I finanzieri, i poliziotti, i carabinieri e i militari in genere, si trovano compressi in una posizione che se dà un lato attribuisce loro enormi responsabilità dal punto di vista del rispetto dei diritti costituzionali dei cittadini, dall’altro non li riconosce come cittadini con pieni diritti. Una situazione paradossale che, dopo 70 anni di mancato riconoscimento dei diritti ai militari, solo la sentenza 120/2018 della Corte Costituzionale ha provato ad interrompere. Come credete possa sentirsi un rappresentante sindacale dei finanzieri quando la prima frase di circostanza che sente proferire dai suoi superiori dopo il suicidio di un collega è: “non aveva problemi in servizio”? Noi dei SILF siamo convinti che il suicidio sia un fallimento di una intera comunità, e nel contempo riteniamo che la sensibilità, sicuramente sincera voglio specificarlo, dimostrata dalle amministrazioni per le dolorose scomparse di colleghi a causa della volontaria interruzione della propria vita, debba essere necessariamente traslata a un momento precedente, in modo da mettere noi lavoratori in divisa in condizione di operare in un ambiente di lavoro nel quale la dignità, la piena legalità, la trasparenza e la solidarietà siano effettive e ben percepite nel lavoro quotidiano”.
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* Sintesi dell’intervento di Francesco De Luca (Segretario Generale Silf Toscana) fatto al convegno “Suicidi in divisa: Analisi, gestione e prevenzione del fenomeno” che si è svolto ieri a Viareggio moderato da Sara Lucaroni, giornalista e scrittrice, nonché autrice del libro “Il buio sotto la divisa” che parla appunto del triste fenomeno dei suicidi in divisa.
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