Amianto: Morassut, liberiamo il Paese da questo veleno Sottosegretario Ambiente,ci sono ancora 40 milioni di tonnellate

Oggi ricordiamo le vittime dell’amianto, che a 28 anni dalla sua abolizione per legge ancora miete vittime in Italia e in tutto il mondo, con un picco delle patologie ad esso correlate previsto, secondo l’Osservatorio Nazionale Amianto, tra il 2025 e il 2030″. Lo afferma il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Morassut (Pd), con delega alle bonifiche, in occasione della Giornata nazionale per le vittime dell’Amianto. Morassut osserva che “sul nostro territorio nazionale sono presenti ancora 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto. Sono numeri che non si possono accettare, e che il ministero dell’Ambiente vuole abbattere, attraverso la mappatura, il monitoraggio e la bonifica delle aree Sin (Siti di interesse nazionale) contaminate su tutto il territorio nazionale. Lo scorso anno sono stati sbloccati i fondi per 385 milioni di euro, destinati alle Regioni, per interventi di bonifica dall’amianto da realizzare entro il 2025 negli edifici pubblici, in particolare per la rimozione e lo smaltimento nelle scuole e negli ospedali”. Morassut rileva che “oggi raccogliamo i primi frutti del grande lavoro svolto dalla Commissione amianto, guidata da Raffaele Guariniello, istituita lo scorso anno presso il nostro dicastero e le cui conclusioni confluiranno nel collegato ambientale con l’introduzione dello strumento sanzionatorio. Saranno previsti un aumento delle pene per chiunque abbia contribuito a determinare o ad anticipare l’insorgenza di un tumore correlato all’esposizione all’amianto e la reclusione da tre a sei anni e la multa da 20.000 euro a 50.000 euro per chiunque commercia, estrae, produce amianto o prodotti contenenti amianto”. “La Commissione, che si scioglierˆ a giugno prossimo – conclude Morassut -, ha prodotto una riforma organica della normativa, che va a toccare tutte le criticitˆ legate alla diffusione e allo smaltimento dell’amianto e che diventerˆ proposta di legge del governo per essere discussa e votata dal Parlamento”. (ANSA).”

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