Reddito di Cittadinanza, protesta Cgil Toscana a Firenze (foto). “Basta guerre ai poveri”

Fine del reddito di cittadinanza, presidio di protesta Cgil Toscana a Firenze davanti alla Prefettura. Il segretario generale Rossano Rossi: “Il Governo fa cassa sulla povertà, basta con le guerre ai poveri. Si proroghi la misura di sostegno per mettere il sistema in condizione di dare risposte ai bisognosi. Ci attende un percorso di mobilitazione, serve più giustizia sociale, il 7 ottobre saremo in piazza a Roma”.

Presentato studio Ires sul caro-vita: in Toscana l’inflazione fa perdere potere d’acquisto a chi lavora, il carrello della spesa è più caro, crescono le rate di mutui e preoccupano gli indebitamenti. Il presidente Gianfranco Francese: “Sotto attacco chi lavora e la povera gente”

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Stop al Reddito di cittadinanza, il Governo fa cassa con la povertà: la Cgil Toscana ha organizzato stamani un presidio di protesta a Firenze davanti alla Prefettura in via Cavour (al termine dell’iniziativa, partecipata da strutture del sindacato da ogni territorio della regione, una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta in Prefettura). Senza questo strumento universale di contrasto alla povertà, migliaia di persone in difficoltà, anche in Toscana, si ritroveranno senza sostegni. Una scelta iniqua, questa del governo, che si aggiunge ad altre misure contro i più deboli come la Flat Tax e il ritorno dei voucher, in assenza di provvedimenti di lotta al caro vita e di aumento dei salari. Nelle sedi Cgil in Toscana si registra un aumento di richieste di informazioni dei percettori, altamente preoccupati. La Cgil non lascerà nessuno da solo (sul sito toscano è stata lanciata una campagna di informazione).

Ha detto al presidio il segretario generale di Cgil Toscana Rossano Rossi: “Denunciamo da mesi che il superamento del Reddito di Cittadinanza, con gli strumenti adottati dal Governo e la tempistica scelta, avrebbe generato una bomba sociale, ed è quello che sta accadendo. La decisione del Governo è grave, tanto più in un momento in cui il caro vita mette in ginocchio il Paese, e spietata, perché si fa cassa con la povertà. Il messaggio dell’Inps inviato a tutti i percettori a cui non è più riconosciuto il sostegno lede la dignità delle persone, si rischia di accendere una miccia fatta di disagio e di forte difficoltà. Quello del Governo è un atteggiamento di crudeltà e insofferenza verso chi si trova in condizioni di bisogno. Il Governo scarica sui Comuni che sono da soli e senza risorse adeguate, i servizi sociali hanno poche linee guida e soffrono per le carenze di personale. Abbiamo proposto di prorogare il Rdc almeno fino alla fine dell’anno, per mettere il sistema pubblico nelle condizioni di gestire nel migliore dei modi la fase di transizione, pur sapendo che sarà molto complicato. Anche perché c’è un disallineamento dei tempi: l’assegno di inclusione partirà a gennaio e lo strumento di sostegno alla formazione da settembre. Servono subito sostegni a chi è in difficoltà. Basta con le guerre ai poveri, ci attende un percorso di mobilitazioni contro le scelte inique del Governo perché cittadini e lavoratori hanno bisogno di risposte di giustizia sociale, a partire dai salari. Il 7 ottobre saremo in piazza a Roma”.

In occasione del presidio, è stato presentato da Ires Toscana lo studio sull’economia toscana “Sotto attacco chi lavora e la povera gente” (SCARICA IL FOCUS): l’inflazione fa perdere potere d’acquisto a chi lavora, crescono le rate di mutui, preoccupano gli indebitamenti, rincara il carrello della spesa, i salari sono al palo. Il presidente Ires Toscana Gianfranco Francese spiega: “Già lo scorso anno si era evidenziato l’effetto asimmetrico dell’inflazione importata soprattutto dall’iper-aumento delle bollette energetiche, un effetto che colpiva pesantemente le persone con meno reddito a disposizione. Quello che si evidenzia maggiormente quest’anno è che anche in presenza di un raffreddamento dell’inflazione, che comunque in Toscana è di qualche punto più alta della media nazionale, si mantiene quell’asimmetricità che già lo scorso anno aveva falcidiato i redditi medio-bassi. Ciò accade in ragione del permanere di politiche monetarie restrittive da parte della Bce e delle permanenti difficoltà salariali di milioni di lavoratori e lavoratrici oltre che del costante aumento del carrello della spesa. Su questo quadro, documentato da numeri assai pesanti, il governo Meloni ha calato vergognosamente la scure sul Reddito di Cittadinanza gettando nell’indigenza e nella povertà migliaia di persone anche nella nostra
regione”.

I DATI TOSCANI SUL RDC (SCARICA IL FILE)

Riguardo al reddito di cittadinanza al 2022 risultano circa 47mila nuclei familiari (circa il doppio le persone coinvolte, importo medio di circa 512 euro), sulla scorta dei dati INPS, che hanno beneficiato di almeno una mensilità, che rappresentano almeno il 2,9% del totale delle famiglie, dato nettamente inferiore alla media nazionale (6%) come del resto risulta per la popolazione coinvolta, circa 98 mila e 500 residenti (quota del 2,7% sulla popolazione residente, rispetto al 5,9% del dato nazionale); la quota di incidenza sulla popolazione residente risulta in calo di circa 4 decimi di punto nei confronti dell’anno precedente. I dati parziali di giugno 2023 mostrano una quota della popolazione dell’1,7%, rappresentando sempre un dato inferiore alla media nazionale (4,2%).

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