Cgil: Allenza contro la povertà, il Reddito di cittadinanza va migliorato e rafforzato, non abolito

I dati diffusi oggi da INPS sulle persone che beneficiano del Reddito di Cittadinanza – 1,5 milioni di famiglie e oltre 3,3 milioni di persone hanno percepito almeno una mensilità nei primi 4 mesi nel 2022 – confermano non solo la necessità di una misura di contrasto alla povertà, ma anche quanto sia indispensabile investire maggiori risorse per rafforzare l’infrastruttura sociale dei nostri territori e rendere il sistema di welfare territoriale capace di prendere in carico la moltitudine di persone che vive difficoltà quotidiane, rispondere alla complessità dei loro bisogni e attivare i progetti di inclusione sociale e lavorativa.
Le conseguenze della crisi energetica che il Paese sta attraversando non faranno che aumentare le difficoltà di un’ampia fascia di popolazione che già vive una condizione di povertà o che rischia di caderci in ragione dell’aumento dei prezzi dei beni primari pur lavorando.
Il Reddito di Cittadinanza è una misura necessaria nel nostro Paese, considerata la gravità della povertà, va migliorato e rafforzato per sostenere chi oggi è penalizzato (famiglie numerose) o escluso (cittadini stranieri) e per rafforzare i percorsi di inclusione, non abolito.
Abolire la povertà non è possibile, ma abolire una legge che contrasta la povertà toglie molte possibilità alle persone più deboli.

L‘Alleanza contro le povertà (di cui la Cgil fa parte)

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