Difesa: Bindi, aumento spesa militare degli Stati è dannoso In 24 ore oltre 20 mila firme contro la nuova base a Pisa

“Questa corsa al nazionalismo attraverso l’aumento della spesa militare in questo momento è dannosa, perché è evidente che noi dobbiamo rafforzare il vincolo europeo”. Lo ha affermato Rosy Bindi, ex ministra ed ex presidente del Pd, a margine di un’iniziativa a Firenze per fare il punto sulle adesioni all’appello contro l’aumento della spesa militare. “La guerra in Ucraina è una sfida a tutta l’Europa, o l’Europa si rafforza come entità politica o rischia di non riuscire neanche a mantenere i risultati che abbiamo raggiunto in questi anni”, ha sottolineato Bindi, secondo cui “la spesa militare non va aumentata, ma va qualificata, e noi dovremmo pensare a una politica estera e una politica di difesa europea, non dei singoli Stati”. Inoltre, ha aggiunto l’ex ministra, c’è una “ragione etica” contro l’aumento della spesa militare, perché “crediamo che dopo due anni di pandemia sia assolutamente inaccettabile che a fronte dell’aumento delle disuguaglianze si diminuisca la spesa sanitaria di questo paese, la spesa per l’istruzione, per la ricerca, per la lotta alla povertà, e aumenti la spesa militare. Per questo motivo noi riteniamo che il governo debba ripensare a tutto questo”.
La sottoscrizione, ha spiegato Bindi, “va abbastanza bene: Tra l’altro è un momento nel quale le raccolte firme per la pace sono molteplici, e quindi credo che la partecipazione per esempio il 24 ad Assisi alla marcia della pace sarà un momento di incontro di tutti i movimenti che hanno questa particolare sensibilità”. Secondo l’ex ministra “è chiaro che siamo in un momento particolarmente difficile. Tutti noi sappiamo da che parte stare: forse ‘come’ starci è oggetto di discussione e di approfondimento, che la politica dovrebbe fare con un po’ più di attenzione, perché continuiamo a vedere l’escalation militare ma la diplomazia è ferma. Io credo che tocchi a tutti noi accompagnare le due parti che sono in conflitto a sedersi a un tavolo e a trovare un punto d’accordo, perché pensare che tutto si risolva con la lotta sul campo significa aumentare le sofferenze, significa creare destabilizzazione, significa mettere a dura prova l’Europa stessa”. (ANSA).
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Difesa:in 24 ore oltre 20 mila firme contro la nuova base a Pisa
Petizione su Change.org di una docente de La Sapienza di Roma
In sole 24 ore ha superato le 20mila firme la petizione online contro il progetto di realizzazione di una base militare nel parco di san Rossore Migliarino Massaciuccoli a Pisa lanciata su Change.org da Rossella Catanese, docente dell’Università La Sapienza di Roma. L’intervento, si legge nel testo dell’appello, è stato deciso dal Governo attualmente in carica e dovrebbe ospitare “la sede del gruppo intervento speciale, del primo reggimento Carabinieri paracadutisti Tuscania e del centro cinofili”. Il piano verrà realizzato nell’ambito del Pnrr. “Fra le ragioni del rifiuto radicale” di questo progetto da parte dei cittadini firmatari ci sono: la missione e gli scopi del Pnrr e lo statuto dell’Ente Parco. Sul primo punto, chiarisce Catanese, “la trasformazione in base militare di una riserva naturale, che da oltre 40 anni è riconosciuta come area protetta per decisione della Regione e dello stesso Stato, va contro la missione ‘green’ dello stesso Piano Nazionale e non ha nulla a che vedere con la vocazione di ‘resilienza’ del Pnrr”. Sul secondo punto, l’autrice spiega che, “l’Ente Parco, come stabilito dall’articolo 2 dello statuto, ha per finalità la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale”. “Qualsiasi opinione possiamo avere per gli avvenimenti bellici in corso – conclude la promotrice – non vogliamo che un’anacronistica svolta verso l’implementazione del settore militare (discutibile per altre ragioni) possa danneggiare irrimediabilmente una riserva naturale. Sottoporremo questa richiesta alle istituzioni locali e nazionali che possono fermare questo gravissimo errore”. (ANSA).

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