La semplificazione non si trasformi in deregulation Secco no di Cgil e Legambiente a modifica L.R. 65/2014

Ennesimo tentativo di deregolamentare le procedure urbanistiche, nella fattispecie proprio quelle che riguardano la valutazione ambientale strategica (VAS), che hanno come principale obiettivo quello di valutare preventivamente gli effetti ambientali di ogni piano o programma di settore”.
Nel corso delle consultazioni delle parti sociali, indette dalla IV Commissione Ambiente & Territorio del Consiglio Regionale, sulle PdL n. 92 e n. 75, presentate da consiglieri che compongono la maggioranza, con l’obiettivo di modificare la L.R. 65/2014 al fine dichiarato di velocizzare le procedure di governo del territorio per quegli interventi finanziati (anche solo parzialmente) coi fondi del PNRR o del PNC, Cgil Toscana e Legambiente hanno ribadito la loro ferma contrarietà di merito.
Secondo le due organizzazioni si tratterebbe infatti dell’ennesimo tentativo di deregolamentare le procedure urbanistiche, nella fattispecie proprio quelle che riguardano la valutazione ambientale strategica (VAS), che hanno come principale obiettivo quello di valutare preventivamente gli effetti ambientali di ogni piano o programma di settore.
Le proposte presentate inoltre contraddirebbero proprio la filosofia di fondo del PNRR, che col principio Do No Significant Harm (DNSH) prevede che i progetti degli Stati UE non debbano arrecare nessun danno significativo all’ambiente. Questo principio – ricordiamolo – è dirimente e fondamentale per accedere ai finanziamenti dell’Unione Europea. Progetti di fattibilità che inneschino il meccanismo della variante automatica, finirebbero per esautorare i Consigli Comunali delle loro funzioni di controllo e d’indirizzo e relegherebbero la Regione a meri compiti notarili rispetto alle sue potestà di pianificazione sovracomunale.
Cgil Toscana e Legambiente sono ben consapevoli che niente è immutabile. Anche piani, leggi, regolamenti e procedure possono essere modificati in vista di un effettivo miglioramento dell’orizzonte comune. Un governo del territorio che miri davvero allo sviluppo sostenibile, potrebbe certo promuovere la costruzione di ospedali, scuole, RSA, impianti finalizzati al riciclo e al recupero della materia o l’installazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili, senza però consentire pericolose scorciatoie autorizzative o altro tipo di opere a carattere speculativo, che poco avrebbero a che fare sia col PNRR che con l’utilità sociale.
CGIL Toscana e Legambiente ribadiscono, infine, in questa difficile congiuntura storica, l’inderogabile necessità di ampliare la dotazione organica degli uffici di Regione ed Enti Locali, allargando a profili professionali in grado di garantire un’effettiva capacità di programmazione, gestione e verifica degli interventi”.

Lo dichiarano Maurizio Brotini, CGIL Toscana, Fausto Ferruzza, Legambiente Toscana

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