Pnrr: no deregolamentazione urbanistica in Toscana, presidio

Promosso per il 26/1 a Firenze davanti Consiglio regionale

Presidio il 26 gennaio, davanti alla sede del Consiglio regionale a Firenze contro la deregolamentazione urbanistica in Toscana prevista , secondo i promotori dell’iniziativa, dalla proposta di legge 92, prossimamente discussa dall’Assemblea Toscana, “che disarticolerà completamente l’obbligo delle procedure di Via-Vas-Aia (ex lege 10/2010) e delle buone prassi partecipative insite nella 65, per piani, programmi e progetti che derivano dal Pnrr”, spiega Sinistra italiana della Toscana che ha annunciato la sua adesione. La mobilitazione, si spiega, è promossa “per difendere il nostro territorio e il nostro paesaggio unico per la sua bellezza e per smascherare questa maggioranza regionale che si professa progressista e di centro sinistra, che in campagna elettorale ha fatto appello al popolo democratico ed antifascista, spacciandosi persino come ambientalista, dalla stessa parte di Greta Tumberg, per poi, ad urne chiuse, trasformarsi in nuovi barbari cementificatori”. “Sono caduti tutti nel vuoto – proseguono Si Toscana – gli appelli che nei mesi scorsi si sono levati dal mondo delle associazioni ambientaliste, dai comitati e dal nostro stesso partito, per difendere dai continui e ripetuti attacchi la Legge 65/2014, meglio nota come Legge Marson, già oggetto di una pessima revisione nel novembre del 2021 che l’ha già depotenziata e indebolita nei suoi aspetti più efficaci e funzionali”. Ora “parlano di semplificazione per ingannare l’opinione pubblica ma non si tratta di una semplificazione burocratica si prospetta una vera e propria deregolamentazione in materia di urbanistica che in questo paese, dove spadroneggiano da sempre palazzinari speculatori e il malaffare, significa aprire pericolosi varchi dove potranno passare con più facilità nuove colate di cemento”.
Tra i promotori del presidio, organizzato per le 16.30 del prossimo mercoledì, in via Cavour “per far sentire la voce dei tanti e tanti che dicono di no a tutto questo e propugnano una idea diversa di modello di sviluppo, la tutela dell’interesse generale e fermare l’avanzare di questa deregulation che rischia di dare un colpo durissimo alla nostra regione”, figurano varie sigle: si va dal Prc della Toscana a Una città in comune di Pisa Pisa, da Medicina democratica, a comitati contro l’ampliamento dell’aeroporto fiorentino e contro gli inceneritori. Ha aderito anche Europoa verde. “Tutti abbiamo ben presente – si spiega in una nota – quanto successo sulla gravissima e tutt’altro che conclusa vicenda cosiddetta del ‘keu’ la quale, ultima in ordine di tempo, al di là degli aspetti penali che prefigura, ha mostrato come ci fosse un sistema radicato di interessi particolari che ha trovato gravi e continuative sponde nelle istituzioni e nella politica toscana. Fra i tanti aspetti che emergono vi è quello secondo il quale si è dimostrato come alla base vi fosse una certa idea di modello di sviluppo sbagliato, devastante ambientalmente e socialmente. La stessa idea ci pare emerga da alcuni dei successivi provvedimenti, approvati o il cui iter non è al momento concluso, da parte della Regione Toscana. Stiamo parlando in particolare della legge 47 approvata a fine novembre scorso, della proposta di legge 92 e della normativa passata sotto la denominazione di ‘legge delle motoseghe’. Pur avendo tematiche parzialmente diverse lo spirito delle suddette è sostanzialmente identico: destrutturare le norme per la tutela e lo sviluppo armonico del territorio”. (ANSA).

Pulsante per tornare all'inizio