Manovra: Mcl Toscana, mutare decreto così distrugge le onlus ‘Perché penalizzare il volontariato che dà assistenza sociale?

Il Mcl della Toscana propone “una manifestazione nazionale di protesta se non ci saranno modifiche al decreto fiscale. Perché penalizzare e burocratizzare il volontariato? – si legge in una nota – Perché tutto quel mondo che opera in nome della solidarietà, dell’assistenza e della promozione sociale deve essere assoggettato da ora in poi alle norme dell’Iva e per dimostrare i requisiti per restarne escluso dovrà dotarsi di una complicata gestione fiscale e di una onerosa assistenza da parte di consulenti? Di fatto viene negata l’utilità sociale che circoli, associazioni del volontariato e il “Mondo del terzo settore “in generale hanno sempre complessivamente tutelato e rappresentato”. Il Movimento Cristiano Lavoratori ritiene “necessario, se non ci saranno cambiamenti profondi al nuovo decreto fiscale, una manifestazione nazionale del terzo settore che non chiede privilegi ma vuole continuare ad assicurare servizi e tutele centrali per i cittadini. Secondo stime del Forum del Terzo Settore l’attuale decreto non modificato costringerebbe un terzo dei 15 mila fra circoli, associazioni etc che operano in Toscana a cessare la loro attività. Qualcuno ha quantificato il danno sul piano sociale prima ancora che economico che ne deriverebbe? E la mortificazione di tanti volontari giovani e meno giovani?”. (ANSA).
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Manovra: Spinelli, stop regime Iva Terzo settore ‘Governo faccia marcia indietro’
“Il terzo settore deve essere sostenuto e non penalizzato. Per questo mi associo convintamente alla richiesta di non assoggettare il mondo del volontariato al regime Iva”. Lo afferma l’assessoressa regionale alle politiche sociali, Serena Spinelli, intervenendo in merito all’attuale formulazione del decreto collegato alla legge di bilancio che prevedrebbe tale obbligo. “La rete del non profit – evidenzia l’assessoressa – è stata decisiva nella nostra regione per far fronte all’emergenza Covid, dimostrando una volta di più il suo ruolo di presidio sociale nel nostro territorio e la sua vicinanza alle categorie più fragili. Tutte le realtà del terzo settore non hanno lesinato le loro energie umane e anche economiche, tenendo in piedi a fatica bilanci sempre più in bilico. Non si può chiedere ora a tutte queste realtà, che si sono fatte carico di esigenze sociali importantissime, di essere assimilate per molti aspetti a imprese commerciali. Non si possono appesantire queste organizzazioni gravandole di nuovi e impegnativi adempimenti burocratici, laddove il loro sforzo volontario deve essere diretto verso lo svolgimento di attività necessarie a tutta la collettività”. “E’ necessaria – conclude la Spinelli – una immediata marcia indietro da parte del Governo. Aggravare questi enti con un regime fiscale oneroso, significa spingerli a ridurre i loro progetti se non ad abbandonarli. E questo le nostre comunità non possono permetterselo”. (ANSA).

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