Covid: Incidenza più alta in regioni meno vaccinate. Sicilia, Sardegna e Toscana con dati peggiori

All’aumentare della copertura vaccinale, l’incidenza per 100.000 abitanti tende in media a diminuire. E’ quanto emerge dal report esteso dell’Iss che completa il monitoraggio settimanale sull’epidemia di Covid in Italia. L’Iss, che ricostruisce la relazione in base alla proporzione di persone vaccinate con la doppia dose, sottolinea anche che è necessario però evidenziare che i risultati riportati non considerano diversi fattori che potrebbero avere un’influenza sull’effetto della copertura vaccinale sull’incidenza dei contagi in quanto non sono distribuiti omogeneamente sul territorio italiano, come ad esempio la mobilità dovuta alle vacanze estive. “Verosimilmente, regioni come la Sicilia e la Sardegna sono caratterizzate da una maggiore affluenza turistica rispetto a Lazio e Lombardia, dove, al contrario, nelle aree metropolitane la popolazione si riduce nei mesi estivi per spostarsi verso luoghi di villeggiatura”, si legge nel rapporto. Il grafico evidenzia che e’ la Sicilia la regione con l’incidenza piu’ alta e la piu’ bassa copertura vaccinale, seguita dalla Sardegna e dalla Toscana. Nel gruppo delle regioni con l’incidenza piu’ bassa e le quote maggiori di vaccinati c’e’ il Molise e la Lombardia. (ANSA).
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Non si sono vaccinati, sospesi 54 infermieri a Firenze e Pistoia Decisione asl, Ordine invia lettere ai sanitari coinvolti
L’Asl ha sospeso 54 infermieri che non si sono vaccinati contro il Covid tra i suoi dipendenti nelle province di Firenze e Pistoia, L’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) ha preso atto della misura e scritto una lettera a ciascuno dei propri iscritti coinvolti dal provvedimento spiegando che “la sospensione durerà fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale o, in alternativa, fino al completamento del piano vaccinale nazionale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021”. Lo rende noto lo stesso Opi spiegando anche che “nel caso l’inadempimento permanesse, o venisse violato il dovere di astenersi dalle prestazioni o dalle mansioni interdette, l’Ordine si riserva di valutare la posizione dei propri iscritti” ai fini di provvedimenti disciplinari. La normativa stabilisce che la comunicazione comporta “la sospensione dal lavoro, ovvero “dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implichino contatti interpersonali o comportino, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da Sars-CoV-2”. (ANSA).

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