La Toscana ha espresso la propria contrarietà allo smaltimento di rifiuti nucleari in Toscana, in particolare in Val d’Orcia (Siena) e in Maremma (Grosseto), dove, secondo la relazione tecnica predisposta dalla Sogin, la società dello Stato incaricata della smantellamento degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi, sarebbero state individuate aree idonee alla realizzazione del deposito unico nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Le osservazioni sono state inviate congiuntamente dalla Regione e dai Comuni di Trequanda, Pienza e Campagnatico. La regione sottolinea che i siti insistono su aree di pregio storico-naturalistico: “l’area individuata nei comuni di Pienza-Trequanda costeggia il parco della Val d’Orcia patrimonio dell’Unesco, Campagnatico si trova a soli 8 chilometri dal parco regionale della Maremma e molto vicino al fiume Ombrone, ambiente di grande pregio naturalistico. Inoltre tutti i siti individuati si troverebbero anche in prossimità di riserve naturali”. Ancora, la loro realizzazione “è palesemente in contrasto con la vocazione agricola, turistica della Val d’Orcia e della Maremma”. Infine, i siti “non solo non distano sufficientemente dai centri abitati, ma sono anche situati in due zone in cui le infrastrutture non sono adatte alla tipologia di mezzi impiegati per il trasporto dei rifiuti nucleari”. Regioni e comuni capiscono l’esigenza strategica del Governo di individuare un unico sito nazionale per lo smaltimento di materiale radioattivo, ma il loro no è il frutto dell’ascolto attento dei territori e di solide motivazioni tecniche che sono state puntualmente rappresentate.
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