Pistoia: Cgil, a richio 5000 posti di lavoro. Povertà e disuguaglianze sociali in aumento

A rischio 5000 posti di lavoro e la tenuta e la coesione sociale del nostro territorio. Nel 2020 Cassa Integrazione Record: superate le 10 milioni di ore autorizzate. Tasso di disoccupazione il più alto della Toscana. Povertà e disuguaglianze sociali in aumento. Occorre prendere consapevolezza della gravità della situazione a partire dalle istituzioni locali e assumere le iniziative necessarie”.

La situazione economico sociale della nostra provincia potrebbe assumere una deriva drammatica dal punto di vista occupazionale e della tenuta e coesione sociale del terrritorio.
Sono due i fenomeni che si stanno verificando e che potrebbero esplodere in tutta la sua dirompenza, il primo è quello relativo al rischio, nel momento in cui avverrà lo sblocco dei licenziamenti, di una emorragia di posti di lavoro, il secondo già in atto, quello di un aumento delle disuguaglianze sociali determinato dall’emergere in tutta la sua drammaticità, di quelle fragilità già esistenti prima della pandemia, derivanti da un economia informale e sommersa, fatta spesso di lavoro povero e precarietà, sia in quello autonomo che dipendente.
Queste situazioni, le vediamo purtroppo da un osservatorio privilegiato qual è il nostro, con aumento di accessi e richieste al nostro patronato e al caf rispetto alle prestazioni legate alla poverta, come il reddito di cittadinanza e quello di emergenza.
Per quanto riguarda il potenziale rischio di licenziamenti, il cui sblocco senza eventuali proroghe, avverrà in 2 fasi il 30 giugno e il 31 ottobre prossimi, i dati parlano purtroppo chiaro, nel 2020 l’ Inps ha autorizzato a Pistoia la cifra record di 10.139.776 di ore di Cassa Integrazione, tra ordinaria, deroga e straordinaria, numero tra l’altro per difetto perché mancano all’appello quelle relative ai fondi del settore artigianato e terziario, che per la nostra provincia rappresentano comunque una platea importante.
Questo significa che i posti di lavoro equivalenti potenzialmente a rischio, secondo una nostra stima sono circa 5000, che si andrebbero ad aggiungere a tutte quelle centinaia di contratti a termine scaduti e non rinnovati alla loro scadenza.
A conferma di una situazione occupazionale molto preoccupante, c’è il dato relativo al tasso di disoccupazione che è l’8% (quello femminile addirittura al 9,6%), il più alto della Toscana dove la media è del 6,6%. Il dato potrebbe essere addirittura peggiore, perché risente di un altro fattore che è quello dell’aumento degli inattivi, cioè coloro che non lavorano e sono scoraggiati..
Non va certamente meglio, riguardo alla situazione di povertà e fragilità sociale, con 3801 nuclei familiari composti da 7880 persone che tra aprile 2019 e dicembre 2020 hanno percepito il reddito e pensione di cittadinanza, con un importo medio mensile di 478 euro che è il piu alto della toscana dove invece è di 448. Dato significativo che evidenzia non solo povertà reddituale ma anche sociale, a partire da quella abitativa ed educativa.
Lo stesso reddito di emergenza che viene erogato nelle situazioni di povertà assoluta ha un impatto importante nella nostra provincia, riguarda infatti oltre 1000 nuclei familiari per quasi 2500 persone, che tra maggio e novembre dello scorso anno lo hanno percepito.
Occorre quindi, aggiunge – Daniele Gioffredi – “che a partire dall’utilizzo delle risorse del Next Generation UE, si vada nella direzione della creazione di buona e stabile occupazione, si acceleri sulla non più rinviabile definizione di una riforma in senso universale degli ammortizzatori sociali e di nuove politiche attive del lavoro, procrastinando nel frattempo il blocco dei licenziamenti attraverso l’utilizzo di strumenti alternativi come i contratti di espansione e di solidarieta, provando a rilanciare e garantire il lavoro dentro una fase inedita e accelerando sul piano vaccinale.
A livello locale, a partire dalle istituzioni e dalle parti sociali, bisogna prendere consapevolezza della gravità della situazione e assumere l’iniziativa per un cambio di passo, perché il tempo a disposizione sta davvero finendo. Il nostro territorio va reso attrattivo per investimenti produttivi e farlo tornare a recitare il ruolo che gli compete dentro il motore propulsivo della Toscana Centrale”.
Daniele Gioffredi
Segretario Generale CGIL di Pistoia

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