Spi Cgil Toscana, “Vaccino, fragili, anziani: stop alle disuguaglianze tecnologiche”

Gramolati,  “Sindacato in campo per il sostegno”. “Unire università, scuola volontariato al mondo degli anziani”
La tecnologia può facilmente essere una nuova fonte di disuguaglianza. Ne è convinto Alessio Gramolati, segretario generale Spi Cgil Toscana. “Siamo abituati a confrontarci sulla disuguaglianza sociale ed economica – spiega – ma c’è anche quella che riguarda la sicurezza delle persone”.
E il vaccino anti-covid ne è la prova. La difficoltà ad accedere alle prenotazioni on line sta creando problemi sul piano della sicurezza sanitaria a chi ha meno strumenti tecnologici.
Vale prevalentemente per gli anziani, ma in realtà per chiunque abbia problemi di accesso alla rete. “Il gap tecnologico in Toscana e non solo – sottolinea Gramolati – è ancora alto, basti pensare alla app Immuni, in Italia non ha funzionato. Colpa solo della app o del nostro livello di conoscenza tecnologica?”.
A questo punto però “c’è bisogno di cambiare passo – è l’esortazione – e dare risposte di sistema. Come sindacato abbiamo pensato di creare dei punti di riferimento dove riunire persone abilitate ad accedere ai dati sensibili. Sarebbe importante mettere insieme i mondi dell’università e della scuola, per creare una sinergia fra giovani e anziani. La sfida però è fare tutto in tempi brevi”.
Poi il dato incontrovertibile: “Siamo a 3 milioni di vaccinati in Italia – accusa Gramolati – e dobbiamo vaccinare 57 milioni di persone. Così non si può andare avanti”. La Toscana in particolare, secondo il segretario dello Spi Cgil, ha investito troppo poco su questo settore. Perché è anche un problema di connessioni. La soluzione? “Intanto una struttura tecnica più strutturata ed efficiente e sul territorio una rete che metta insieme le forze pubbliche con quelle del volontariato per arrivare a tutti”.
di Paola Fichera da lanazione.it

Pulsante per tornare all'inizio