Cgil Pisa: Par Time verticale e non solo, dalla legge di bilancio novità in fatto di pensioni

# Copertura contributiva piena per i part time verticali che superano il minimale retributivo:

La Legge di bilancio 2021, contiene importanti novità in merito alla copertura previdenziale del part time verticale ciclico.

Da questo anno anche i lavoratori dipendenti del settore privato in regime di part-time verticale avranno diritto all’accredito di 52 settimane contributive ai fini del raggiungimento del diritto a pensione a condizione che la loro retribuzione sia pari o superiore a 10.724€.

Si prevede infatti che l’intera durata del contratto di lavoro a tempo parziale, che comprende anche periodi non interamente lavorati, venga riconosciuta utile ai fini del raggiungimento dei requisiti di anzianità richiesti per l’accesso alla pensione.

Per i rapporti già esauriti alla data di entrata in vigore della legge di Bilancio, il riconoscimento del beneficio previdenziale sarà subordinato alla presentazione di apposita domanda dell’interessato, per la quale si attende l’uscita delle circolari attuative INPS.
La Cgil, dichiara Alessandro Gasparri (Segreteria Confederale Cgil PIsa): “vigilerà affinché la circolare dell’Inps sia coerente con la novità normativa, consentendo a tutti coloro che hanno svolto periodi di lavoro in part-time verticale, di avere tale riconoscimento”.

Questo è un importante risultato, frutto della costante iniziativa del sindacato, ottenuto anche attraverso cause legali vinte in Tribunale.

Una lunga battaglia sindacale, rammenta Ombretta Pieracci (Segreteria Confederale Cgil PIsa), condotta in questi anni dalla Cgil, dal Patronato Inca e da alcune categorie sindacali nei luoghi di lavoro dove risulta presente una forza lavoro significativa impiegata con contratti a part time ciclico verticale, è arrivata al traguardo riconsegnando a migliaia di lavoratori un diritto negato.

È una cosa di straordinaria importanza per quelle centinaia di migliaia di persone che, lavorando 6, 8, 10 mesi all’anno, ai fini della maturazione dell’anzianità contributiva fino ad ora si vedevano riconosciuti solo i mesi effettivamente lavorati e non l’anno intero.

Queste persone si sarebbero trovate nelle condizioni di dover lavorare fino a 70 anni perché mai avrebbero raggiunto i contributi per la pensione anticipata e in molti casi non avrebbero raggiunto neanche i 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia.

Parliamo soprattutto di donne e giovani, che in gran numero lavorano ad esempio nel commercio, nelle attività stagionali, nei servizi scolastici ed educativi; si tratta di lavoratrici e lavoratori che svolgono lavori part time obbligati dai cicli organizzativi (le mense scolastiche, la ristorazione, il turismo, lavori legati alla stagionalità) che da oggi avranno diritto a una pensione “normale” e quindi alla possibilità di spalmare su tutto l’anno la contribuzione previdenziale, anche durante i periodi di sospensione del versamento.

# Novità più rilevanti in materia previdenziale nell’ultima legge di Bilancio 2021:

Ci sono altre novità in materia previdenziale nell’ultima legge di Bilancio 2021, prosegue Patrizia Ficarra (Direttrice Patronato Inca Cgil) che riguardano:

  • Proroga Ape Sociale per l’anno 2021, che interessa lavoratori e lavoratrici che hanno raggiunto l’età anagrafica di 63 anni e almeno 30 anni di contributi, che si trovano nella condizione di disoccupati oppure invalidi civili al 74% oppure che assistono familiari portatori di handicap, a cui si aggiunge la casistica dei lavoratori gravosi per i quali è prevista un’anzianità contributiva di 36 anni da legare ai 63 anni di età.

  • Proroga Opzione Donna per l’anno 2021, che interessa le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2020 hanno compiuto 58 anni di età se dipendenti, 59 anni se autonome, necessario possedere 35 anni di contribuzione sempre al 31 dicembre 2020.
    Anche per il 2021 resta in vigore la finestra mobile, per cui l’assegno pensionistico verrà erogato dopo 12 mesi dalla maturazione dei requisiti, sia anagrafici che contributivi, per le lavoratrici dipendenti; le lavoratrici autonome devono invece attendere 18 mesi.

Il calcolo dell’assegno pensionistico verrà effettuato con il sistema puramente contributivo.

  • Nona Salvaguardia Esodati, per coloro che perfezioneranno la decorrenza della pensione entro il 06 gennaio 2022 (comprensiva della finestra mobile) – Termine presentazione domande 02 marzo 2021 per particolari casistiche.

Infine Patrizia Ficarra (Direttrice Patronato Inca Cgil) Evidenzia altre importanti misure previdenziali quali, ad esempio, il rifinanziamento del Fondo Commercianti con conseguente riconoscimento del relativo indennizzo che accompagna i lavoratori autonomi commercianti, che hanno cessato l’attività, alla futura pensione di vecchiaia.

Consigliamo a tutti coloro che vogliono verificare la propria posizione contributiva ed il diritto alla pensione, di prendere contatto con il Patronato INCA presente in tutte le sedi CGIL di Pisa e provincia

# Riforma previdenziale non più rinviabile

Conclude Alessandro Gasparri (Segreteria Confederale Cgil PIsa) “I contenuti della legge di Bilancio 2021 in materia previdenziale hanno riguardato alcuni aspetti più urgenti e specifici mentre per la CGIL rimane aperta la questione di una riforma strutturale del sistema previdenziale che superi l’impianto della Legge Fornero, che decorra dal 2022 alla scadenza di Quota 100, che sia basata sulla flessibilità in uscita, sul riconoscimento della diversa gravosità dei lavori e del lavoro di cura, sul sostegno al lavoro povero e discontinuo.”

CGIL PISA

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