Lavoratori fragili e immunodepressi lasciati a casa dal datore di lavoro senza copertura per malattia: lÕallarme della Cgil Firenze che scrive a istituzioni e medici. ÒSi creato un corto circuito inaccettabile, serve una assunzione di responsabilitÓLettera aperta, firmata da Elena Aiazzi e Laura Scalia (Cgil Firenze, dipartimento Salute e sicurezza sul lavoro), inviata al prefetto di Firenze, al presidente della Regione Toscana, allÕOrdine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Firenze, alle Associazioni dei Medici Competenti:ÒCome Organizzazione sindacale sentiamo la necessit di denunciare pubblicamente con questa nostra lettera la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori cosiddetti fragili ma non certificati dalla L. 104 come definiti dallÕart. 26 del Decreto legge Cura Italia.Si generato un corto circuito inaccettabile fra tutti coloro che hanno la responsabilit della tutela della salute e prevenzione del contagio che mette queste lavoratrici e lavoratori nella condizione di essersi dovuti allontanare o di essere stati ‘allontanati’, su indicazione dei medici competenti, dal proprio luogo di lavoro a causa della loro patologia, poich nessuno si assunto la responsabilit di certificare la relativa condizione di oggettiva fragilit e dare loro la giusta copertura di assenza da lavoro con malattia.Questo avvenuto per varie responsabilit a partire dai medici di assistenza primaria che hanno in carico il paziente, che ne conoscono l’anamnesi e che sono esplicitamente indicati nel testo di legge come coloro che possono prescrivere lÕassenza, della Regione Toscana che avrebbe potuto intervenire in maniera pi decisa verso i medici anche in base al pronunciamento della Presidenza del Consiglio ed anche per responsabilit del Governo che ad oggi non ha dato certezza e concretezza a quanto promesso verso queste lavoratrici e lavoratori.Infatti non tutti i lavoratori Òimmunodepressi, affetti da patologie oncologiche o dallo svolgimento delle relative terapie salvavitaÓ hanno una certificazione del medico legale o rientrano nella legge 104 (cos come richiede il Decreto legge) ma sono fragili ed palese che in questa fase pu essere molto difficile ottenere il relativo riconoscimento dalla medicina legale in tempi congrui.Un corto circuito favorito anche dalla comunicazione mediatica associata al dispositivo governativo che ha reso il concetto di fragilit una percezione non chiara e soggettiva. Un asmatico fragile? Il contagio del Covid lo farebbe soffrire molto di pi e lo metterebbe pi a rischio di una persona sana? Ovviamente s. E chi se non il medico pu certificare questa condizione individuando nell’astensione lavorativa una profilassi per la loro fragilit e nell’interesse dell’intera comunit!?Cos abbiamo lavoratori che hanno l’indicazione del medico competente di non poter lavorare perch a rischio, come se fossero nella condizione di inabilit ma che inabili non sono senza coordinarsi con il medico curante. E il datore di lavoro troppo spesso se ne lava le mani.Nella migliore delle ipotesi vengono messi in aspettativa o usufruiscono di giorni di ferie e permessi personali, in altri casi vengono inseriti nelle procedure di ammortizzatore sociale nonostante che il decreto legge Cura Italia aveva previsto che il tempo di assenza da servizio venisse equiparato al ricovero ospedaliero e quindi coperto dal Servizio Sanitario Nazionale.Per queste lavoratrici e lavoratori si parla anche di molte settimane di assenza!! Tutto questo inaccettabile se a maggior ragione si pensa che tale previsione peraltro cessata con il 30 aprile e non pi prorogata mentre ancora tali lavoratori rischiano la vita o perdono il loro salario.Ci aspettiamo da parte di tutti voi una assunzione di responsabilit rispetto al ruolo ricoperto e soluzioni rapide nel comune interesse di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dei lavoratori da un lato e dei vostri pazienti dallÕaltro e quindi una presa di posizione e di indirizzo per tutti quei medici che devono certificare la necessit dellÕastensione dal lavoro quale terapia funzionale alla prevenzione di un contagio che pu costare la vita a queste lavoratrici e lavoratoriÓ.i
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