Licenziamento annullato, con reintegra e indennit risarcitoria: il Tribunale di Firenze d ragione a un lavoratore che era stato mandato via dalla Cipriani Serramenti di Bagno a Ripoli (Firenze). La Fillea Cgil: ÒSentenza importante, dicemmo subito che era un licenziamento ingiusto. La lotta paga, confidiamo di tornare a relazioni industriali positiveÓIl tribunale ha annullato il licenziamento di un lavoratore della Cipriani Serramenti di Bagno a Ripoli, assistito dalla Fillea Cgil, disponendo la reintegra nel posto di lavoro e riconoscendo inoltre una indennit risarcitoria del danno provocato. ÒLo dicemmo in modo pacato e fermo, allÕepoca, che la posizione assunta dallÕazienda era sbagliata, discriminatoria nei confronti del singolo lavoratore coinvolto e intimidatoria nei confronti degli altri suoi compagni di lavoro – commenta il segretario generale della Fillea Cgil Firenze Marco Carletti -. La lotta paga, abbiamo ribadito la nostra funzione sociale e democratica con questa importante ordinanza del tribunale di Firenze. Adesso contiamo su una reazione dei dipendenti della Cipriani Serramenti per tornare ad avere relazioni industriali civili e costruttive con lÕaziendaÓ.LA SENTENZALicenziamento annullato, disposta le reintegra e una indennit risarcitoria: quanto ha stabilito il Tribunale di Firenze (sezione lavoro) per un lavoratore che era stato licenziato dalla Cipriani Serramenti di Bagno a Ripoli (Firenze). L’azienda lo aveva licenziato nel 2019 per le seguenti motivazioni: Òscarso rendimentoÓ; Òscarsa disponibilit ad accogliere le direttive del datore di lavoro tese alla proficua esecuzione del suo lavoro e alla armonizzazione dei rapporti anche nei confronti dei suoi colleghi di lavoroÓ; Òcensura del comportamento assunto, teso a creare nellÕimmediato una situazione di imbarazzo, pianificata per provocare lÕesasperazione datoriale ed innalzare il livello di conflittualitÓ. Quest’ultimo punto, si legge nel documento del Tribunale, Òin relazione alla condotta contestata di essersi presentato in azienda, alla ripresa del lavoro dopo la pausa estiva, accompagnato da due funzionari della Cgil, senza avere accolto la richiesta datoriale di recapitare una lettera di disponibilit, quale segno di buona volont e al fine di superare i pregressi fraintendimentiÓ. Tuttavia, la sentenza del Tribunale dice che Òil licenziamento intimato dalla societ non pu ritenersi legittimo in quanto fondato su fatti o non previamente contestati, o generici, o infondati, perch privi di rilevanza disciplinareÓ.
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