Convivere con il virus: Regione e universitˆ al lavoro su didattica, diritto allo studio e aspetti sanitari

Studiare in Toscana allÕuniversitˆ continuerˆ ad essere sicuro, nelle aule e nei laboratori di ricerca come a mensa o nelle residenze studentesche. La Regione, assieme agli atenei, ha infatti messo a punto una serie di raccomandazioni e linee guida per ridurre e prevenire i rischi di nuovi contagi e garantire lo svolgimento della didattica e l’attivitˆ di ricerca, oltre a sostenere il diritto allo studio. ÒAl centro dei provvedimenti concertati ci sono studenti e lavoratori – sottolinea la vice presidente della Toscana, Monica Barni – ed ancora una volta lÕaccordo raggiunto  il risultato del lavoro di squadra ormai consolidato che ha visto al fianco il sistema delle universitˆ toscane e la Regione in una fase cos“ complessaCՏ un aspetto sanitario. ÒVentiduemila test sierologici per trovare chi avesse sviluppato anticorpi al coronavirus (e dunque anche eventuali asintomatici) saranno messi a disposizione per il personale, strutturato e non, degli ateneiÓ racconta lÕassessore alla salute, Stefania Saccardi. La Regione ha stanziato per questo 550 mila euro a disposizione di Estar, lÕente tecnico che si occupa di acquisti in sanitˆ. LÕopportunitˆ riguarda dipendenti, assegnisti e dottorandi dellÕUniversitˆ degli di Firenze, Pisa e Siena, dellÕUniversitˆ per stranieri di Siena, della Scuola Normale superiore, della Scuola superiore SantÕAnna e la Scuola Imt Alti studi di Lucca. In questo modo la Regione prosegue quellÕampia campagna di screening giˆ partita prima con gli operatori sanitari, le forze dellÕordine e il personale della protezione civile, poi allargata ai lavoratori pi esposti al contatto con le persone e alla fine estesa, nel caso di richiesta del medico di famiglia, a tutti i residenti.Sono state messe a punto per gli atenei comuni linee guida anti-contagio per la sicurezza di studenti, professori e lavoratori. ÒAbbiamo messo in pratica il modello di confronto giˆ utilizzato per altri settori economici in vista della riaperturaÓ sottolinea lÕassessore alla presidenza, Vittorio Bugli. Oltre a precise indicazioni sulla sanificazione e pulizia di ambienti ed attrezzature, le distanze da mantenere od accortezze sugli accessi regolamentati e scaglionati, si raccomanda – laddove possibile . anche il massimo utilizzo dello smart working.Ma la delibera approvata dalla giunta su proposta del presidente Rossi e degli assessori Barni, Bugli e Saccardi parla anche di ricerca e didattica e diritto allo studio, che sono due dei tre gruppi di lavoro, oltre a quello sugli aspetti sanitari dellÕepidemia, previsti dallÕaccordo stretto con gli atenei e che durerˆ un anno.Ci sono poi tutte una serie di misure che lÕAzienda per il diritto allo studio universitario della Toscana attiverˆ a favore degli studenti borsisti. Si parte con ristori tesi a indennizzare i disagi dovuti ad un servizio mensa che  stato mantenuto ma che ha dovuto lavorare con numeri pi ridotti per circoscrivere i rischi di contagio. Altri rimborsi riguardano solo i fuori sede. Si va, ad esempio, da 150 euro in pi al mese di contributo affitto (per un assegno complessivo di 400 euro mensili) da marzo a maggio a 250 euro una tantum per chi  rimasto bloccato nelle residenze del diritto allo studio il 5 marzo quando spostarsi non era pi possibile e permesso. Un altro assegno una tantum di 450 euro interessa chi ha vinto un posto in un alloggio ma il 4 marzo non era stato ancora convocato (ed ha dovuto trovare quindi una sistemazione altrove). Ci sono pure 450 euro (da trattenersi sulle rette dovute) e gratuitˆ mensa fino a fine giugno, per i borsisti che devono completare la tesi e hanno chiesto di rimane per altri sei mesi negli alloggi universitari. LÕAzienda per il diritto allo studio universitario, visto che con il coronavirus almeno per un poÕ si dovrˆ convivere, ha deciso anche di prevedere fondi a sostegno di borsisti fuori sede che dovessero essere posti in isolamento fiduciario o in quarantena perchŽ contagiati ed ha istituito un fondo rischi di gestione dellÕemergenza Covid-19.”

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