Wwf, bambù invasivo, no a maxi piantagione in Maremma Lettera a Giani contro progetto

“Valutare con estrema attenzione le possibili ricadute negative ambientali” della creazione di “una piantagione industriale di bambù gigante nella piana grossetana con una estensione di estremo rilievo, assommante a oltre 100 ettari”: “Il bambù gigante (Phyllostachys edulis) è specie vegetale alloctona, altamente invasiva e capace di alterare gravemente le biocenosi vegetali e animali delle aree dove si diffonde”. E’ quanto scrive il Wwf Toscana in una lettera al presidente della Regione Eugenio Giani e agli assessori toscani ad ambiente e agricoltura, Monia Monni e Stefania Saccardi, in merito al maxi bambuseto che dovrebbe nascere a Castiglione della Pescaia. “Il grave impatto della diffusione di questa specie al di fuori del suo areale è stato ampiamente già dimostrato nel caso del Giappone” e “altrettanto nota ed evidente è la difficoltà o, meglio, l’impossibilità di procedere ad una eradicazione della specie dove ormai si è affermata, grazie alla sua diffusione mediante estesi rizomi sotterranei, che una volta tagliati danno origine a nuove piante”: “Ipotizzare una piantagione di bambù di dimensioni di questo tipo comporta un elevatissimo rischio di danno irreversibile alla biodiversità dell’area”, se poi “si considera che il progetto in questione andrebbe ad insistere su una zona di eccezionale valore naturalistico come la pianura grossetana ed in particolare andrebbe a localizzarsi a breve distanza dalla Palude della Diaccia Botrona, sito di importanza comunitaria, zona umida di importanza internazionale e area di valori naturali, come ben noto, eccezionali, l’insostenibilità dell’iniziativa risulta ancora più evidente”. Giorni fa anche la Società botanica italiana, associazione che riunisce docenti universitari e specialisti di scienze botaniche, ha inviato una lettera a Giani esprimendo analoghe preoccupazioni a quelle dl Wwf toscano. (ANSA).

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