VENDITE DETTAGLIO: ISTAT, INVARIATE AD AGOSTO. PRIMI 8 MESI -2.2%

Nel mese di agosto, le vendite al dettaglio hanno registrato una variazione nulla su base mensile destagionalizzata. Rispetto ad agosto 2012, l’indice grezzo del totale delle vendite segna un aumento dello 0,2%, sintesi di un aumento dell’1,0% per le vendite di prodotti alimentari e di una diminuzione dello 0,4% per quelle di prodotti non alimentari. Lo comunica l’Istat. Nella media del trimestre giugno-agosto 2013 l’indice registra una diminuzione dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Nel confronto con luglio 2013, le vendite di prodotti alimentari non subiscono alcuna variazione mentre quelle di prodotti non alimentari diminuiscono dello 0,1%. Le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con il mese di agosto 2012, un aumento per la grande distribuzione (+1,7%) e una diminuzione per le imprese operanti su piccole superfici (-1,1%). Nel confronto con i primi otto mesi del 2012, le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione dell’1,2% e quelle di prodotti non alimentari del 3,0%, per una diminuzione complessiva del 2,2%. ASCAVendite dettaglio: Confcommercio, dato ingannevole. Fiducia scende La stabilizzazione durante il mese di agosto e’ coerente con il quadro di moderato miglioramento della fiducia di famiglie e imprese maturato tra giugno e settembre, grazie a dinamiche inflazionistiche molto contenute e a un insieme di interventi che avevano interrotto il trend di crescita del carico fiscale, come la cancellazione della prima rata dell’IMU e il rinvio dell’IVA da luglio a ottobre. Un quadro che, purtroppo, ha avuto una brusca inversione di tendenza dovuta all’aumento dell’IVA scattato ad ottobre e infatti l’indicatore della fiducia e’ immediatamente calato riportandosi al di sotto dei livelli di luglio testimoniando la reazione negativa delle famiglie di fronte al nuovo aumento della pressione fiscale. I quattro miliardi di gettito atteso per il 2014 dal passaggio dell’aliquota standard dal 21 al 22% pesano molto di piu’ dei benefici attesi dalle maggiori detrazioni per lavoro dipendente e dalla riduzione del costo del lavoro (in totale 2,7 miliardi di euro) prospettati nella Legge di Stabilita’. E’ dunque evidente che, se nel percorso parlamentare non ci saranno miglioramenti a questo provvedimento, con l’attuale scenario, le prospettive di ripresa a breve si riducono e si allontanano e’questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati sulle vendite al dettaglio diffusi oggi dall’Istat. ASCA

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