Undici mesi di morti sul lavoro: una strage, da gennaio a novembre 2020 sono 1151 le vittime.

+15,4% rispetto al 2019. Il 30% delle morti è dovuto al covid-19, sono 336 i lavoratori che hanno perso la vita a causa del virus. Unico dato in flessione quello delle morti in itinere: – 35,1%.
Il dato più tragico delle morti in occasione di lavoro giunge dalla Lombardia (211) seguono: Piemonte (98), Emilia Romagna (92), Campania (79), Lazio (64) e Veneto (59).
La provincia in cui si muore di più in occasione di lavoro è Roma (47 decessi). Seguono: Bergamo (43), Milano (42), Napoli (39), Brescia (37), Torino (35), Cremona (24).

È un bollettino drammatico quello delle morti sul lavoro da gennaio a novembre 2020. Una strage in cui si contano 1151 vittime. Con un incremento del 15,4% rispetto al 2019. E il dato più sconfortante è che il 31,7% di tutte le morti è dovuto al Covid-19. Incidenza che arriva al 38,4% considerando solo le morti avvenute in occasione di lavoro (952), ed escludendo quindi quelle verificatesi in itinere (199). Sono, infatti, 366 i lavoratori che hanno perso la vita a causa del virus.
L’istantanea puntuale delle morti bianche in Italia è quella dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre. Si tratta di una prima proiezione che punta i riflettori sull’emergenza nazionale in cui a colpire è la percentuale della mortalità tra i lavoratori dovuta al Covid.
E l’Osservatorio mestrino genera la consueta graduatoria regionale delle morti avvenute in occasione di lavoro, specificando quante di queste siano legate al contagio del virus.

Così a guidare la classifica è la Lombardia con 211 vittime (di cui 144 decedute per Covid – 19). Seguono: Piemonte con 98 decessi (di cui 34 per Covid), Emilia Romagna con 92 (34 Covid), Campania con 79 (29 Covid), Lazio 64 (23 Covid), Veneto 59 (10 Covid), Sicilia 56 (9 Covid), Puglia 51 (19 Covid), Toscana 51 [+ 8 in itinere (10 Covid)], Marche 37 (12 Covid), Liguria 36 (18 Covid), Calabria 28 (2 Covid), Abruzzo 24 (12), Sardegna 17 (1 Covid), Trentino Alto Adige 15 (2 Covid), Friuli Venezia Giulia 12 (1 Covid), Umbria 9 (5 Covid), Basilicata 6, Molise 5 e Valle D’Aosta 2 (1 Covid).
La provincia in cui si muore di più in occasione di lavoro in Italia è Roma (47 decessi). Seguono: Bergamo (43), Milano (42), Napoli (39), Brescia (37), Torino (35), Cremona (24).

Il settore delle Attività Manifatturiere quello che conta più vittime (137 decessi), insieme a Trasporto e Magazzinaggio (101). Seguono: Costruzioni (con 102 vittime), Commercio, Riparazione di Autoveicoli e Motocicli (66) e Sanità e Assistenza Sociale (60).

La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro totali è tra i 45 e i 64 anni (655 su 952). Le donne che hanno perso la vita nel 2020 sono 95.

Gli stranieri deceduti sul lavoro da gennaio a novembre 2020 sono 136 (il 14,3% del totale)

Il lunedì continua ad essere il giorno in cui si è verificato il maggior numero di infortuni mortali.

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