UN DISTRETTO AD IMPATTO AMBIENTALE ZERO

I numeri della crisi di Prato e della sua area sono numeri pesantissimi, una vera e propria emergenza, il nostro problema ? capire come li si affronta. Innanzitutto occorrono politiche di sostegno al reddito per coloro che perdono il lavoro, questa ? la prima cosa da fare anche attraverso una politica di riduzione delle tariffe˜dei servizi pubblici, acqua, gas, rifiuti, e˜delle tariffe per˜i servizi a domanda individuale, che non dovrebbero tener conto del reddito ISEE dell? anno precedente,˜ma della condizione attuale.˜Ancora,˜per quelli che sono vicini alla pensione e non hanno nessuna possibilit? di essere accompagnati al traguardo˜si deve contrattare˜una riserva di posti, inserita nei capitolati d’appalto,˜nelle aziende che lavorano˜per gli enti locali; vanno poi migliorate le politiche di formazione per˜la riqualificazione dei lavoratori espulsi dai processi produttivi.Noi speriamo che si possa accompagnare senza traumi pi? gente possibile alla pensione, ma questo distretto ha bisogno di ben altroQuesta ? un?area che deve mantenere la propria vocazione industriale. Prato al centro dell?area metropolitana deve costituire lo scenario all?interno del quale collocare le politiche di sviluppo.˜La crisi della finanza ha dimostrato che il lavoro ? tutt’altro che un ferro vecchio e che il manifatturiero non ? roba da terzo mondo. Vista da questo punto di vista la crisi per il nostro territorio pu? diventare una opportunit?. La condizione ? che si rafforzino gli elementi precompetitivi fuori e dentro l?impresa. Le infrastrutture materiali e immateriali: rafforzare le infrastrutture di collegamento all?interno dell?area metropolitana e della stessa con l?esterno. La terza corsia sull?autostrada, la metropolitana di superficie, la bretella verso la Fi-PI-Li, il collegamento tra l?interporto di Prato e quello di Livorno. Il trasferimento una volta realizzata l?alta velocit? di una parte del traffico attualmente su gomma verso il ferro utilizzando la ferrovia ? direttissima? intensificando il traffico merce. Si dovrebbe migliorare il traffico locale avvicinando la valle del Bisenzio all?intera area metropolitana favorendo la mobilit? delle persone all? interno della stessa area. Vanno rafforzati i progetti di trasferimento tecnologico per agire sulla qualit? dei prodotti. L’Universit? e gli Istituti di Ricerca devono fare rete e lavorate per˜trasferire˜i risultati ad un tessuto produttivo fatto di piccole imprese. Tra i fattori di sviluppo che possono favorire il salto di qualit? e l?attrazione di investimenti verso il nostro territorio, oltre ai gi? citati, ve ne ? un altro che ? dato dalla disponibilit? di aree con destinazione urbanistica industriale. Qui c’? la pi? grande area industriale del centro Italia, potrebbe essere fortemente attrattiva se legata a politiche di abbattimento dei costi energetici. Vi sono centinaia di migliaia di metri quadrati di tetti industriali che potrebbero essere trasformati nel pi? grande parco di produzione fotovoltaica senza nessun impatto ambientale. E? inoltre possibile, in questo territorio, usare anche l’energia idrica e quella eolica.C? ? poi l?eterna domanda che tutti si fanno: dei cinesi che ne facciamo? Dobbiamo condurre insieme una grande battaglia per la legalit?; la comunit? cinese va integrata, nel rigore del rispetto delle regole, ponti d?oro a chi accetta un percorso di regolarizzazione anche attraverso percorsi di emersione,˜lotta intransigente a chi non e disponibile ad accettare le regole che il nostro Paese si ? dato.In sintesi per il futuro di Prato: da una parte occorrono politiche di sostegno che affrontino nell?immediato l?emergenza sociale e dall?altro˜bisogna costruire˜un progetto per il domani che faccia pernio anche sul turismo, con la˜valorizzazione del nostro patrimonio storico,˜bisogna sfruttare la vicinanza con Firenze per quanto riguarda la recezione turistica,˜presentare pacchetti che inseriscano Prato in percorsi enogastronomici, ma il cuore ? e deve rimanere l?industria tessile˜che pu? essere rilanciata facendo del nostro distretto il pi? grande centro di produzione energetica a impatto ambientale zero.

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