Tutti in classe, preoccupa il Covid ma studenti felici Solo 1 su 10 crede che la Dad sia archiviata

Come l’attesa prima di un salto nel vuoto: la vigilia del primo giorno di scuola è stata vissuta più o meno così dalla maggior parte degli studenti che stamattina sono tornati sui banchi (in Toscana ci si torna mercoledì 15 settembre). Preoccupati per la pandemia ma anche felici di essere tutti insieme in classe dopo due anni scolastici anche di Dad. Basta osservare quali sono state le loro principali emozioni a poche ore dalla prima campanella dell’anno scolastico 2021/2022. A raccoglierle, il portale Skuola.net, che per l’occasione ha intervistato 1.500 ragazzi delle scuole superiori, i più colpiti dalla pandemia. Per più di uno studente su 3 è stata la “preoccupazione” il sentimento prevalente con cui si è avvicinato ai cancelli del proprio istituto. Un altro 15% ha detto di provare soprattutto “incertezza”, il 13% addirittura “paura”. Una catena di pessimismo spezzata solo da un altro 13% che, in controtendenza, è stato “felice” di tornare a scuola. Immancabile la “tristezza” per la fine delle vacanze o la “noia” per il ritorno alla routine di sempre, predominanti per 1 su 10. Gran parte dello spaesamento dei ragazzi potrebbe essere stato generato dalla scarsità di informazioni a disposizione sulle nuove regole introdotte per limitare i contagi da Covid-19 nelle scuole: solamente 1 su 3 dice che l’istituto ha fornito tutte le coordinate necessarie e di aver chiaro come doversi comportare. Perché la pandemia, seppur in misura minore rispetto al settembre scorso, fa ancora paura: oltre un terzo degli intervistati (34%) teme che la malattia possa di nuovo bussare alla porta con violenza, mentre il 46% manifesta dei timori, comunque inferiori rispetto all’anno passato. Solo 1 su 5 affronterà il nuovo anno speranzoso che il peggio sia passato. Uno studente su 2 è felice che, se le cose andranno per il meglio, si andrà in classe da settembre a giugno, ma circa 1 su 3, visto l’andamento della pandemia, avrebbe ancora alternato lezioni in presenza e Dad e il 14% che sarebbe rimasto volentieri in Dad. Oltre la metà dei contrari al ritorno definitivo alla normalità scolastica (57%) vorrebbero continuare a sfruttare gli aspetti positivi derivanti dalla Dad: orari più comodi per alzarsi la mattina e la libertà di vestirsi come meglio credono, per esempio, mentre il 27% sostiene che con le lezioni online il suo rendimento è migliorato. Quelli che, invece, non vedevano l’ora di tornare fisicamente a scuola puntano soprattutto sugli aspetti ‘sociali’: quasi la metà (48%) vuole tentare di ricostruire quei rapporti umani – con i compagni di classe e/o con gli insegnanti – che con le lunghe chiusure del recente passato spesso si sono raffreddati. Solo dopo viene la didattica, con il 35% dei pro-presenza che è contento soprattutto perché potrà seguire meglio le lezioni. Anche se la Dad è un spauracchio che aleggia ancora nella mente degli studenti più grandi, indipendentemente dai punti di vista. Tanto è vero che, secondo la stragrande maggioranza, prima o poi è inevitabile che venga riattivata: 1 su 4 pensa che ciò potrebbe accadere per lunghi tratti dell’anno, come in passato; un altro 62%, più fiducioso, la vede come una soluzione adottata a intermittenza e per brevi periodi. Appena 1 su 10 la immagina in archivio. Infine sui trasporti, la gran parte degli intervistati sono concordi sul fatto che li attendono mesi non facili: per 4 su 5 la situazione è preoccupante in ottica contagi. Il motivo principale è il sovraffollamento imperante, seguito dalla diseducazione civica degli utenti che salgono a bordo senza mascherina. (ANSA).

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