Truffe agli anziani, ecco nuovo business della camorra Giro d’affari da 200mila euro a settimana. Oltre 50 ordinanze

Quando l’anziano riceveva la telefonata, quasi sempre da una persona che si presentava come un maresciallo dei carabinieri, in sottofondo si sentivano le sirene delle forze dell’ordine. Poi una voce, quanto mai gentile e suadente, spiegava che un parente, quasi sempre un figlio o un nipote, aveva avuto un incidente e che servivano dei soldi, subito. Cos l’anziano faceva di tutto. Incontrava il truffatore e consegnava soldi, gioielli, in qualche caso finanche la fede nuziale del congiunto morto. E quando, poi, scopriva che era rimasta vittima di una truffa, l’anziano preso dalla vergogna non denunciava, n‚ alle forze dell’ordine, n‚ alla famiglia. In un caso, a Livorno, una donna, due giorni dopo aver scoperto di essere caduta nell’inganno, Š morta, molto probabilmente proprio per il dolore per quanto accaduto. E’ cos che dal 2015, in tutta Italia, sono state messe in atto centinaia di truffe. Ed Š cos che la camorra ha riempito le sue casse con un giro di affari che riusciva a fruttare anche 200mila euro a settimana. L’indagine Š partita nel 2015, circa 80 le persone coinvolte. E’ stato allora che i carabinieri di Milano hanno iniziato a capire che c’era un nesso tra i diversi casi di truffa che si erano registrati in tutta Italia. E hanno soprattutto capito che c’era una unica regia, quella della camorra, con una centrale, a Napoli. Da qui il coinvolgimento della Dda partenopea. Una vera e propria azienda, quella messa in atto dal clan Contini. Le telefonate partivano da diversi call center, dislocati tra l’Italia e la Spagna. I truffatori, che in alcuni casi neanche sapevano di lavorare per conto della camorra, parlavano in italiano ma anche in spagnolo, in inglese. Ascoltavano l’anziano, capivano quanto pi— possibile della sua vita e poi mettevano in atto la truffa. Soldi e gioielli venivano cos consegnati; a Napoli Š stata finanche sequestrata una gioielleria dove venivano immessi di nuovo sul mercato tutti i monili ‘frutto’ delle truffe. Nulla era affidato al caso dal clan Contini: le schede sim dei truffatori venivano utilizzate un solo giorno; le auto venivano noleggiate presso societ… sempre diverse. Per• qualche punto debole Š stato comunque individuato dagli investigatori: i truffatori, ad esempio, laddove venivano beccati, erano difesi quasi sempre dallo stesso avvocato. E poi le celle telefoniche: l’indagine Š partita anche da qui, dai call center che poi si Š scoperto erano in gran parte in appartamenti di Napoli. Qualche anziano, un sospetto, lo ha avuto. Dopo aver ricevuto la telefonata ha provato a richiamare i carabinieri o la polizia per verificare di essere stato contattato proprio dalle forze dell’ordine, ma il telefonista non interrompeva la comunicazione e cos, nel digitare il numero, la linea continuava ad essere collegata al truffatore. Gli investigatori parlano di ‘allarme sociale’ e per questo hanno deciso di diffondere sui siti della Polizia e dei Carabinieri il contenuto di alcune telefonate: per far capire agli anziani le modalit… di azione e per far capire loro come sfuggire al rischio. Una indagine definita di ‘grande importanza’ dagli inquirenti perch‚ sottrae per la prima volta il settore delle truffe ad una mentalit… criminale occasionale e dimostra che, invece, Š ormai uno specifico settore di affari in mano alla camorra. (ANSA) di Patriza SessaTruffavano preti con false donazioni, due denunciati Hanno colpito in varie citt…, scoperti da Cc Pistoia e FerraraAvrebbero messo a segno varie truffe ai danni di svariati sacerdoti pistoiesi e di altre citt… italiane, fra cui Udine, Brescia e Ferrara. Per questo un quarantanovenne ferrarese ed una quarantaduenne cittadina cinese, sono stati denunciati. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Claudio Curreli, hanno permesso di accertare il modus operandi: il 49enne, si procurava in rete, attraverso la lettura dei necrologi o di articoli stampa locali, notizie su parrocchiani residenti in varie regioni italiane recentemente deceduti. Una volta acquisite tali informazioni, con la complicit… della quarantaduenne, l’uomo, mediante utenze fittiziamente intestate ad ignare persone di nazionalit… straniera e spacciandosi per un sedicente dipendentedirettore di banca, contattava telefonicamente il prete o la parrocchia di riferimento, comunicando alla vittima designata che una persona da poco deceduta nella zona aveva lasciato una donazione di circa 40 mila euro a favore della stessa parrocchia o, talvolta, in favore dello stesso parroco, a titolo personale. Quindi invitava il prete a contattare con la massima urgenza il notaio di fiducia della banca per comunicargli le coordinate bancarie su cui doveva essere accreditato il presunto lasciato. L’indagato, carpendo in tal modo la fiducia della sua vittima, si spacciava poi anche per il suddetto professionista, qualificandosi, di volta in volta, con il nome di un notaio realmente esistente nella zona ma del tutto ignaro ed estraneo ai fatti e la sollecitava ad effettuare il pagamento di circa tremila euro a titolo di presunte spese notarili, a suo dire occorrenti per sbloccare il lascito. Nella stessa occasione o nel corso di successivi contatti telefonici l’indagato forniva quindi alla vittima i dati del conto corrente su cui effettuare il bonifico. In alcuni casi, addirittura, dopo aver ricevuto un primo pagamento mediante il bonifico, l’indagato ricontattava il parroco dicendogli di non aveva ricevuto alcun accredito, a causa di ragioni di natura tecnica, e chiedendogli pertanto di effettuarne altri. L’ammontare complessivo delle truffe finora accertate dai carabinieri ammonta ad oltre 60mila euro, ma la cifra Š destinata ad aumentare, poich‚ le indagini stanno facendo emergere altri casi su cui fino ad ora non era stata fatta chiarezza. (ANSA).

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