TIRRENICA: LEGAMBIENTE, IN TOSCANA INUTILE SCEMPIO PAESAGGIO

Rilanciare l’economia costruendo un’autostrada, con annessi sbancamenti di colline e deturpamento di territori – si legge in una nota di Legambiente toscana – forse manca un po’ di lungimiranza. Eppure sembra questo l’obiettivo che ha spinto la Regione Toscana ad esultare per l’approvazione, ieri, da parte del Cipe, del progetto preliminare dell’Autostrada Tirrenica. Il tracciato approvato avra’ un devastante impatto su aree agricole, boschi e paesaggi di enorme pregio. Non si capisce proprio perche’ si voglia costruire ex-novo un enorme nastro autostradale, con immenso dispendio di soldi oltre che di suolo, invece di adeguare l’Aurelia a corridoio autostradale e di costruire accanto a questa una piccola complanare per il traffico ordinario con un impatto molto minore. Eppure qualcosa si poteva fare almeno per ridurre l’impatto. Basti dire che nel Lazio a seguito delle modifiche chieste dalla Regione, l’autostrada viaggera’ per il 90% del tracciato sull’Aurelia, che verra’ semplicemente adeguata a caratteristiche autostradali; inoltre la complanare qui sara’ di 6,5 metri e fungera’ da raccordo per la viabilita’ locale. Infine la Regione Lazio ha chiesto che sul progetto definitivo, assai modificato rispetto all’originario, sia riaperta la procedura di VIA per consentire ai cittadini di presentare osservazioni e verificare la compatibilita’ ambientale del progetto. La posizione che la Regione Toscana ha sostenuto nel corso di questi anni di trattativa sul tracciato – ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile nazionale per i trasporti di Legambiente – viene duramente smentita dal progetto approvato nel Lazio. Dunque si poteva realizzare il progetto sul tracciato dell’Aurelia invece di viaggiare su paesaggi integri, si poteva evitare di realizzare una strada complanare continua, si potranno riaprire i termini per i cittadini per intervenire nel processo di VIA. A questo punto ci aspettiamo che le stesse modifiche si realizzeranno tra Capalbio e Grosseto per tutelare il paesaggio toscano come il Lazio e’ riuscito a fare da Montalto a Civitavecchia. Oltretutto – continua la nota dell’associazione ambientalista – in assenza di notizie su chi finanziera’ l’intervento c’e’ tutto il tempo per ragionare della soluzione piu’ efficace per il corridoio tirrenico, ragionando di forme di pedaggiamento innovative e di interventi che partano dai tratti ancora oggi a due corsie. Non vorremmo che una volta raggiunto questo risultato mediatico l’attenzione di tutti si spostasse da quelle che sono le vere priorita’ per questo territorio: potenziare la linea ferroviaria tirrenica e il sistema portuale, mettere in sicurezza i tratti piu’ pericolosi dell’Aurelia. Pensare nel contesto di crisi economica italiano e internazionale a un rilancio attraverso l’autostrada e’ semplicemente senza senso. (AGI)

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