Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, andr all?incontro di oggi pomeriggio a Palazzo Chigi con il premier Conte e i leader di Cisl e Uil con una curiosit : ?Sentiremo cosa ha da dirci dopo la grande manifestazione del 9 febbraio e le mobilitazioni di questi mesi, dagli scioperi degli edili, del pubblico impiego e dei metalmeccanici, fino alla giornata di mobilitazione di sabato scorso a Reggio Calabria. ? positivo il fatto che il presidente del Consiglio abbia deciso di incontrare i segretari generali delle tre Confederazioni sindacali, ma noi da tempo abbiamo avanzato proposte su tutti i temi, a partire da una politica industriale che rilanci gli investimenti e l?occupazione, alla politica fiscale per i redditi da lavoro fino alla centralit del Mezzogiorno¯, dice.Centralit del Mezzogiorno vuol dire anche sviluppo industriale di questa parte del Paese?®Certo. A Reggio Calabria, dove non si vedeva da anni una tale partecipazione a un?iniziativa dei sindacati, abbiano ribadito che il problema del Mezzogiorno un problema dell?Italia intera e dell?Europa. Siccome si gi pagato abbastanza, credo che sia arrivata l?ora di un pianostraordinario di investimenti pubblici tra infrastrutture, manutenzione e bonifica del territorio e una visione ampia e concreta della cultura e del turismo, senza dimenticare il nuovo ruolo delle citt in questo mutato scenario. Noi abbiamo tante idee ma ci vuole un?inversione di tendenza che per la verit in questi anni nessun governo ha mostrato, neanche quello attuale. Al contrario, si sono ridotti pesantemente gli investimenti pubblici e il Mezzogiorno quasi scomparso dall?agenda delle priorit del Paese¯.Ma in Italia non sta crescendo, come temono le imprese, una sorta di sentimentoanti industrie?®Non credo, piuttosto in Italia da troppo tempo manca un?idea di politica industriale, forse perch si pensava bastasse la speculazione finanziaria. E invece siamo in una fase di grande cambiamento perch investire sull?industria vuol dire anche investire su un nuovo modello di sviluppo, aprire un confronto su come si produce e dove, sulla sostenibilit ambientale dei processi produttivi. Ci vorrebbe un?idea di sistema, una visione che coinvolga le universit , le istituzioni, le imprese. Nel Sud stiamo perdendo tante intelligenze e questa una sconfitta per l`Italia: gli altri Paesi non chiudono i porti o bloccano gli arrivi, anzi quando arriva gente capace la fanno lavorare¯.Il caso Ilva paradigmatico di questa incertezza sulle prospettive del Mezzogiorno: come se ne esce?®Devono prevalere buon senso e responsabilit anche perch i temi in discussione erano gi stati affrontati quando stato siglato l?accordo tra azienda e governo. ? importante che l?impresa non minacci ricatti o faccia forzature come con il ricorso alla cig (tra l?altro per domani stato proclamato uno sciopero unitario dei metalmeccanici per chiedere all?azienda di non procedere a scelte unilaterali). Ma dall?altra parte il governo non pu assumersi la responsabilit di far saltare un progetto industriale che prevede 4 miliardi di investimento e l?utilizzo delle migliori tecnologie per produrre acciaio senza inquinare n mettere a repentaglio la vita di nessuno, dentro e fuori lo stabilimento. Non si pu ora chiedere al nuovo arrivato la responsabilit di ci che successo prima di lui: ricordo peraltro che la stessa immunit era stata concessa anche ai commissari¯.L?Italia hai conti pubblici a posto, ha detto il Capo dello Stato, rivolgendosi all`Ue per sostenere l`azione del governo ed evitare la procedura d`infrazione. Eppure, il Paese continua a non crescere: che sta succedendo?®Il governo sta provvedendo a una correzione della manovra 2019 per non superare il limite del 2,04% nel rapporto deficit-pil. Di fatto si sta anticipando una manovra ben pi impegnativa perch non si va da nessuna parte con una crescita di 0,1-0,2%. La verit che c? bisogno di cambiare le politiche economiche: stiamo pagando interessi fortissimi sul debito ma siamo anche il Paese che non riesce a debellare l?evasione fiscale, in cui calano i consumi ma crescono i risparmi perch la gente non ha un gran fiducia nel futuro economico. E siamo anche il Paese che, come dice Bankitalia, ha una ricchezza patrimoniale quattro volte superiore al valore del debito pubblico. Non sono dunque i soldi che mancano, che sono distribuiti male. Il governo deve fare scelte coerenti per recuperare il denaro da chi non paga le tasse piuttosto che far finta di battere i pugni a Bruxelles. Cos facendo dimostrerebbe all?Europa di saper fare le cose che sono di sua competenza e acquisterebbe maggior credito quando chieder di ridiscutere le politiche rigoriste che vanno sicuramente cambiate¯.La piazza, lo ha detto anche ieri, rester sempre un punto decisivo dell?iniziativa del sindacato? Dunque, lo sciopero generale inevitabile?®Dal 9 febbraio Cgil, Cisl e Uil insieme, e questa una novit , discutiamo con la nostra gente e chiediamo al governo di essere ascoltati. Se invece il governo continua ad andare per la sua strada, se continuano a litigare tra di loro, o come in queste ore, a raccontare che avremmo bisogno dell?autonomia differenziata con la conseguenza di dividere ancora di pi il Paese, chiaro che andremo avanti. Certo, lo sciopero generale non lo si pu proclamare a cuor leggero, bisogna che vi siano delle buone ragioni ma altrettanto vero che il Paese ha bisogno di cambiamenti e di unit e la voce dei milioni di lavoratori, giovani e pensionati rappresentati da Cgil, Cisl e Uil dice esattamente questo¯. di per Il Mattino
17 4 minuti di lettura