Sirti No agli esuberi, al via la ®settimana della lotta¯

Cinque giorni di manifestazioni interregionali contro il piano aziendale di allontanare 833 lavoratori: si inizia con il presidio di Catania, cui partecipano i dipendenti di Calabria e Sicilia. Domani, marted 12 marzo incontro al Mise con governo e impresadi Marco Togna L?azienda non arretra di un centimetro: vuole gli 833 esuberi, la procedura avviata il 21 febbraio scorso non si blocca. E per i sindacati non c?Š pi— scelta, se non quella di dichiarare la ?settimana della lotta?, a partire da oggi (luned 11 marzo) fino a venerd 15. L?incontro di Milano del 28 febbraio scorso presso la sede di Assolombarda, il primo dopo la richiesta di allontanare il 23 per cento del personale complessivo da parte di Sirti, societ… leader nel settore delle installazioni telefoniche, non Š andato bene. ?A fronte di una prima apertura a ragionare di strumenti alternativi ai licenziamenti, l?azienda ha respinto le richieste avanzate per una sospensione dei tempi della procedura?, spiegano Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, che si augurano qualcosa possa cambiare nel prossimo incontro con governo e azienda, convocato per marted 12 marzo a Roma, presso la sede del ministero dello Sviluppo economico.Ma, a oggi, la posizione della Sirti sembra irremovibile. Da qui la decisione di continuare e intensificare la mobilitazione, mettendo in campo otto ore complessive di sciopero, accompagnate da presidi e assemblee informative nei diversi stabilimenti. La ?settimana della lotta? si articola in cinque manifestazioni interregionali, quindi una al giorno, in modo da coprire l?intero territorio nazionale. Oggi (luned 11 marzo) si inizia con i lavoratori di Sicilia e Calabria: la protesta si svolge a Catania, con un corteo da piazza Roma fino alla Prefettura, cui convergono i circa 400 dipendenti Sirti di Carini (Palermo), Catania e Feroleto Antico (Catanzaro), con comizi finali dei coordinatori nazionali Sirti Pietro Locatelli (Fiom Cgil), Marco Giglio (Fim Cisl) e Michele Paliano (Uilm Uil).?All?azienda chiediamo di concordare l?obiettivo esuberi zero per il tramite di ammortizzatori sociali di accompagnamento al pensionamento, l?uso di ammortizzatori conservativi del posto di lavoro, la riduzione dell?utilizzo dei sub-appalti e la riconversione professionale?, spiegano Pietro Locatelli, Marco Giglio e Michele Paliani (coordinatori nazionali Fiom, Fim e Uilm della Sirti): ?Al governo chiediamo di convocare tutte le parti a vario titolo coinvolte nel settore per costituire un tavolo nazionale di settore permanente che, a partire da questa drammatica vertenza, possa dare risposte immediate e di prospettiva per la salvaguardia dei posti di lavoro e determinare politiche industriali di tendenza per un settore cos strategico per il paese?.Il 14 febbraio scorso il gigante italiano delle infrastrutture per telecomunicazioni e information technology ha dichiarato 833 esuberi, tra operai e impiegati. Una cifra enorme, pari al 23 per cento del personale (gli addetti complessivi sono 3.692). I licenziamenti toccheranno tutti i reparti, anche se maggiormente colpita sarebbe la business unit Telco (reti di accesso, manutenzioni, radiomobili, reti civili e fibra). A tremare sono i lavoratori di tutte e 30 le sedi della societ… (controllata dall?agosto 2016 dal fondo d?investimento statunitense Pillarstone): gli esuberi sarebbero 250 in Lombardia, 150 in Campania, 100 in Puglia, oltre 130 nel Centro Italia e in Sardegna, un centinaio nel Triveneto, Emilia Romagna e Marche, un altro centinaio tra Calabria e Sicilia.?Il governo non pu• ignorare il ruolo strategico che il settore delle telecomunicazioni ricopre per il Paese e le drammatiche ricadute dal punto di vista occupazionale che il caso Sirti comporta?, ha detto nei giorni scorsi Francesca Re David, segretaria generale della Fiom Cgil. Un primo pacchetto di quattro ore di sciopero Š stato gi… realizzato dal 18 al 20 febbraio a livello territoriale, registrando ovunque un’adesione pressoch‚ totale, seguito da un?altra serie di scioperi che si sono tenuti a scacchiera nei diversi stabilimenti nella prima settimana di marzo.Fiom, Fim e Uilm nazionali respingono decisamente ?un piano di ristrutturazione e riorganizzazione che scarica drammaticamente sui lavoratori le conseguenze di un mercato delle telecomunicazioni senza governo, con scelte aziendali miopi e sbagliate?. I sindacati spiegano che Sirti ?ha ricondotto tale decisione alle condizioni di mercato, che hanno generato pesanti perdite finanziarie nell?ultimo biennio, scarsa marginalit… e ulteriore frammentazione dei soggetti imprenditoriali concorrenti?.I sindacati chiedono al governo non solo ?un intervento concreto per il mantenimento dell?occupazione nel gruppo, ma anche un confronto permanente sulle condizioni di lavoro e sulle prospettive del settore, dilaniato da gare assegnate al massimo ribasso e oggetto di una progressiva rivoluzione tecnologica?. Per Fiom, Fim e Uilm ?la guerra di posizione tra i maggiori azionisti, interna a Tim, non pu• essere scaricata sui lavoratori delle installazioni telefoniche. Pur essendo, da anni, in mano ad aziende private, il settore telefonico ha urgente bisogno di un governo pubblico?. In questa chiave, richiamano anche la ?paradossale? situazione della Open Fiber, ?di fatto una societ… a partecipazione pubblica, le cui regole d?ingaggio, in termini di gare e di tempistica nei pagamenti, stanno mettendo in crisi gli operatori del settore pi— strutturati, ovvero quelli con maggiore occupazione e pi— rispettosi delle tutele previste dalla contrattazione collettiva e della tutela della salute e sicurezza?. da rassegna.it

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