Siate orgogliosi dellimportanza del vostro mestiere e pretendete che esso venga riconosciuto per quel moltissimo che vale.

Un saluto per il nuovo anno scolastico˜Care maestre e cari maestri,˜mi ? capitato spesso, in questo periodo, di ricevere lettere o telefonate da qualcuno di voi. La domanda che mi viene rivolta con maggiore insistenza ?: ?Come facciamo a insegnare, in tempi come questi??.˜I sottintesi alla domanda sono molti: il ritorno del ?maestro unico?, classi sempre pi? affollate, bambini e bambine che provengono da altre culture e lingue e non sanno l?italiano, etc.Anch?io, come voi, soprattutto nei primi anni della mia attivit? di maestro, mi ponevo interrogativi analoghi.˜Ho cominciato ad insegnare subito dopo la guerra. Le classi erano molto numerose. Capitava anche di avere bambini e bambine di et? diverse.Forse qualcuno di voi ha la brutta sensazione di lavorare come dopo un conflitto: in mezzo a macerie morali e culturali, a volte causate dal potente di turno ? ce n?erano anche quando insegnavo io ? che pensa di sistemare tutto con qualche provvedimento d?imperio.˜I vecchi contadini delle mie parti dicevano sempre che i potenti sono come la pioggia: se puoi, da essa, cerchi riparo; se no, te la prendi e cerchi di non ammalarti e, magari, di fare in modo che si trasformi in refrigerio e nutrimento per i tuoi fiori.˜Il mio augurio per il nuovo anno scolastico ? questo: non sentitevi mai da sole e da soli!˜Prima di tutto ci sono i bambini e le bambine, che devono essere nonostante tutto al centro del vostro lavoro e che, vedrete, non finiranno mai di sorprendervi.Poi ci sono altre e altri che, come voi, si stanno chiedendo in giro per l?Italia quale sia ancora il senso di questo bellissimo mestiere.Capit? cos anche a me, anche a noi. Cercammo colleghe e colleghi che si ponessero le nostre stesse domande e fu cos che incontrammo Giuseppe Tamagnini, Giovanna Legatti, Bruno Ciari e altre e altri con i quali costruimmo il Movimento di Cooperazione Educativa.˜Poi ci sono anche i genitori e le zie e i nonni dei vostri alunni e delle vostre alunne, che possono darvi una mano, se saprete, anche insieme a loro, rendere la scuola un luogo accogliente e bello, in cui ciascuno abbia il piacere e la felicit? di entrare e restare assieme ad altri.˜Non dimenticate che davanti al maestro e alla maestra passa sempre il futuro. Non solo quello della scuola, ma quello di un intero Paese: che ha alla sua base un testo fondamentale e ricchissimo, la Costituzione, che pu? essere il vostro primo strumento di lavoro.˜Siate orgogliosi dell?importanza del vostro mestiere e pretendete che esso venga riconosciuto per quel moltissimo che vale.˜Un abbraccio grande.˜Mario LODI

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