Sfrutta stato bisogno dipendenti durante lockdown, denunciato

Un imprenditore sfruttava lo stato di bisogno dei suoi dipendenti e li faceva lavorare negando loro ferie e permessi e decurtando sensibilmente gli stipendi in caso di malattia. Lo ha scoperto la guardia di finanza di Pisa che ha denunciato un uomo di 28 anni al quale è stata applicata la misura cautelare della presentazione alla polizia giudiziaria. L’attività delle fiamme gialle era iniziata con un controllo di un ingrosso di prodotti per la casa a Castelfranco di Sotto (Pisa), ma i sospetti si erano quasi subito concentrati altrove. Ai militari, infatti, spiega una nota della finanza, “è parso strano che i dipendenti, identificati nel corso del controllo (2 indiani, 3 pakistani e 4 cinesi) rispondessero tutti in maniera meccanica e un po’ troppo convinta che presso quel punto vendita le condizioni di lavoro rispettavano puntualmente quelle previste dal contratto collettivo”. Da qui la scelta di convocare i lavoratori in caserma, dove lontani da possibili condizionamenti hanno deciso di chiedere aiuto, squarciando il muro di omertà, e denunciando condizioni di lavoro estreme. I finanzieri hanno infatti scoperto che i dipendenti avevano firmato contratti che prevedevano quattro ore di impegno giornaliere, lavorandone in realtà oltre dieci, senza aver diritto a ferie o permessi e subendo significative trattenute dallo stipendio in caso di malattia”. Il datore di lavoro, cinese, si era fatto consegnare anche i permessi di soggiorno dei lavoratori aumentando così la pressione ricattatoria su di loro. Le fiamme gialle hanno accertato, prosegue la nota, che la paga era di “tre euro l’ora a fronte dei 9 previsti dal contratto collettivo e la ricostruzione delle singole posizioni ha permesso di calcolare in 2326 ore il totale degli straordinari non retribuiti, dato ancora più significativo se si tiene conto che l’arco temporale degli accertamenti ha avuto ad oggetto, per gran parte, il periodo di lockdown, nel corso del quale l’imprenditore aveva prontamente riqualificato la sua attività per evitare la chiusura del suo punto vendita”. I conti correnti della società sono stati sequestrati. (ANSA).

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