SENZA SE E SENZA MA

La FIAT con uno scarno comunicato ha annunciato due cose: il piano industriale Fabbrica Italia non c?? pi?. Ad ottobre diranno quali saranno le conseguenze.Appare strano che un investimento strategico di 20 miliardi venga rimesso in discussione sulla base di una congiuntura di mercato, peraltro per ci? che riguarda FIAT fortemente condizionato dal ritardo con il quale si ? affrontata la congiuntura stessa. ? infatti evidente che parte della difficolt? del gruppo del Dott. Marchionne risiedeva in una crisi della domanda dovuta alla contrazione dei redditi ma soprattutto dall?evidente difficolt? di essere all?altezza del mercato nell?offerta, a partire dai nuovi modelli.Questa difficolt? ? un grave problema per i lavoratori ma pi? in generale per il Paese e per il ruolo industriale che il settore dell?auto italiana ha sempre avuto nello senario internazionale. Difficile credere che sia stata la congiuntura a fare cancellare strategie ponderate e valutate attentamente.Difficile accettare che il governo resti indifferente o distante dai rischi che si determinerebbero se alla FIAT fosse lasciato mano libera nello smantellamento del settore, serve un intervento dell?Esecutivo cos come hanno fatto tutti i paesi occidentali a partire dagli USA passando per la Germania e la Francia.Bene ha fatto quindi la CGIL a sostenere che Marchionne non pu? prendere in giro gli italiani e che il governo deve intervenire con fermezza affinch? ci? non accada.Oggi forse appare pi? chiaro a tutti questa necessit? e pare pi? chiaro che in realt? non si ? cancellato il piano Fabbrica Italia, pi? realisticamente quel piano non c?? mai stato! Alla faccia di chi, quando la CGIL chiedeva chiarezza e garanzie preferiva attaccarci e stava con Marchionne ?senza e senza ma? ?.

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