Scuola: Cgil, Flc, serve confronto in sede politica su didattica digitale integrata

“L’esercizio del diritto all’istruzione per i ragazzi e le ragazze pone oggi una serie di criticità. Non è accettabile che una parte non marginale degli studenti sia nei fatti esclusa, per questo chiediamo che a partire dal decreto legge in predisposizione siano previste risorse per garantire a tutti l’accesso”. Così la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, e il segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, commentano la misura contenuta nel nuovo dpcm che per la scuola secondaria prevede l’effettuazione di almeno il 75% delle lezioni con la didattica a distanza.

“Constatiamo con amarezza – sottolineano i due dirigenti sindacali – che molto di quello che sta avvenendo, con la progressiva sospensione delle attività in presenza, fosse largamente prevedibile: l’istituzione di un trasporto scolastico esclusivo anche per la secondaria di II grado, la costituzione di presidi sanitari in ciascuna scuola, l’applicazione rigorosa da parte di tutti i soggetti interessati e non solo del personale scolastico di quanto previsto da accordi e protocolli di settore, erano i punti di forza di una ripresa in sicurezza e duratura. Poco o nulla di tutto questo è stato fatto”.

“Noi – aggiungono Fracassi e Sinopoli – faremo la nostra parte a partire dalla contrattazione nazionale integrativa sulla regolazione della didattica digitale integrata (DDI), che può rappresentare davvero un punto di svolta nel difficile rapporto di questi mesi tra organizzazioni sindacali e Ministero dell’Istruzione. La sottoscrizione del contratto – avvertono – dovrà per noi essere accompagnata da un forte impegno politico del Ministro per un confronto permanente e continuativo. Bisogna approntare le azioni necessarie per sostenere la formazione del personale e i docenti più in difficoltà, in particolare i precari, in termini di strumentazione informatica e di costi delle connessioni”.

A tutto ciò, proseguono Fracassi e Sinopoli, si aggiunge “la vicenda surreale del concorso straordinario dei docenti precari della scuola secondaria, che continuerà a svolgersi solo perché la procedura è stata avviata, per un solo giorno, la scorsa settimana e per poco più di 1600 candidati a fronte degli oltre 66 mila aspiranti. Nonostante le progressive restrizioni negli spostamenti e contagi e quarantene sempre più diffusi, si continua ad andare avanti contro ogni evidenza”.

“Le nostre richieste sono chiare: chiediamo alla Ministra e all’intero Governo un deciso cambio di passo finalizzato alla condivisione delle priorità, a partire ora dalle necessarie risorse in legge di Bilancio per la scuola e dalle scelte relative alle risorse di Next Generation EU. Con tale spirito – concludono Fracassi e Sinopoli – il confronto potrà continuare su basi solide con l’obiettivo di affrontare questa difficile fase per la scuola pubblica e per il Paese”.

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