Tutti contro tutti o tutti insieme per salvare e rilanciare l?Universit ? Lo smantellamento del Sistema universitario pubblico italiano in corso da anni sembra ormaigiunto allo stadio finale: la situazione degli Atenei statali non stata mai cos drammatica.L’Universit tutta sotto attacco e a essere pesantemente danneggiati non sono solo coloroche vi lavorano e vi studiano, ma l’intero Paese, che rischia di perdere lo strumentoprincipale per la sua crescita culturale, sociale ed economica e di arretrare anche sul pianodella sua tenuta democratica.Contro la cancellazione dell’idea stessa di una universit qualificata, democratica, diffusa nelterritorio e aperta a tutti, occorre che tutte le componenti universitarie (studenti, precari,tecnico-amministrativi, lettori-cel, ricercatori, professori) rispondano in tempo eunitariamente, rigettando la logica del ?tutti contro tutti?. Una logica a cui vorrebberoportare coloro che in tutti questi anni hanno imposto tagli sempre crescenti e ormai mortali,norme che uccidono il diritto allo studio, bloccano il ricambio generazionale dei docenti-ricercatori, attribuiscono poteri immensi ai rettori che sempre pi stanno assumendo il ruolodi ?commissari liquidatori? degli Atenei. Insomma, si vuole tornare a una Universit di lite,frequentata solo da chi se lo pu economicamente consentire.Con la scusa dell’autonomia responsabile, della meritocrazia e della competizione, sivorrebbero nascondere i tagli, lo svuotamento del diritto allo studio, l’espulsione di migliaiadi lavoratori precari, l’azzeramento della ricerca, il blocco delle carriere e delle retribuzioni.Gli studenti sono il principale bersaglio di questo piano di devastazione dell’Universit :calano le immatricolazioni e aumentano i corsi a numero chiuso, si aumentano le tassementre si riducono i fondi per le borse di studio, gli alloggi e le biblioteche, si restringe e sidequalifica l’offerta formativa. E tutto questo accompagnato dalla crescente volont dicancellare il valore dei titoli di studio, abolendo il valore del voto di laurea e introducendoanche all’Universit gli inaffidabili e fallimentari test TECO-INVALSI.I docenti-ricercatori precari, che danno un notevole contributo allo svolgimento dellaricerca e della didattica, svolgendo spesso gli stessi compiti dei docenti di ruolo, sono statitenuti in uno stato di incertezza e di subalternit (condizioni opposte a quelle ritenutenecessarie anche dalla Comunit europea) e per loro non previsto alcun serio sbocco nelladocenza di ruolo e solo ad alcuni di loro si offre di prolungare il loro stato di precariet .I lettori-cel, che svolgono compiti di docenza ancora pi importanti nella prospettivadell’internazionalizzazione, sono sempre pi vittime del tentativo di far cassaesternalizzando e dequalificando il loro ruolo, arrivando in qualche caso anche a esserelicenziati. Anche per i tecnico-amministrativi aumentato il carico di lavoro per il blocco delreclutamento e anche a loro stata bloccata la retribuzione, con il mancato rinnovo deicontratti e con la messa in discussione di una parte del salario (cosiddetto ?accessorio?).I docenti di ruolo, professori e ricercatori, vedono sempre pi aumentare il propriocarico di lavoro e diminuire i fondi per la ricerca e la didattica, mentre la loro retribuzione stata bloccata. Anche le promozioni sono state bloccate con la farsa delle abilitazioninazionali, ridicolizzate da una gestione maldestra e pasticciata da parte del Ministero edell’ANVUR, con l’indubbio risultato di marchiare i non abilitati (?disa-abilitati?) e diammucchiare gli abilitati in liste in attesa di una chiamata che dipender dalla(in)disponiblit dei fondi e dalla volont degli Atenei.Tutto questo pu spingere alla logica del ?tutti contro tutti?, nella speranza di scamparla dasoli: il singolo ateneo, la singola struttura, la singola categoria, il singolo.Al contrario, solo se si uniscono tutti coloro che lavorano e studiano pu realizzarsiun’efficace opposizione al progetto di demolizione dell’Universit italiana e si pu rilanciarequesta Istituzione, strategica per l’intero Paese.Per questo le Organizzazioni universitarie rivolgono un pressante appello a tutta laComunit universitaria a incontrarsi e a discutere in tutti gli Atenei durante la settimana dimobilitazione (18-23 novembre), per arrivare a una grande manifestazione nazionaleentro quest’anno.Bisogna che tutti prendiamo consapevolezza dello stato drammatico nel quale stato ridottoil Sistema universitario e della necessit e urgenza di forti iniziative unitarie per il necessariorilancio dell?alta formazione e della ricerca.Le Organizzazioni universitarie invitano anche tutti i docenti a discutere con gli studenti sulladrammatica situazione delle Universit italiane, dedicando a questo tema una parte delleloro lezioni, e chiedono a tutti gli Organi degli Atenei di pronunciarsi sullo statodell’Universit .ÿDOMANI MARTEDI’ 19 NOVEMBRE 2013PRESIDIO (ORE 9-11)E INCONTRO STAMPA ORE 11FRONTE RETTORATO P.ZZA S.MARCO FIRENZE ADI, ADU, ANDU, ARTeD, CIPUR, CISL-Universit , CNRU, CNU,COBAS-Pubblico Impiego, CoNPAss, CSA-CISAL Universit ,FLC-CGIL, LINK, RETE29Aprile, SNALS-Docenti,SUN-Universitas News, UDU, UGL-INTESA FP, UIL RUAR.S.U. Universit di Firenze
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