Riforma camerale, gli effetti in Toscana. L’appello di Alice D’Ercole di Fp Cgil (fonte: Toscana24)

Diminuzione delle sedi da 10 a cinque. Riduzione del 50% del diritto camerale. Una riorganizzazione delle funzioni che apre a nuovi settori d’intervento, con novit… assolute come l’orientamento al lavoro, ma mette una pietra sopra ad attivit… classiche come il sostegno alle attivit… promozionali esercitate direttamente all’estero. E la possibilit… che l’unione regionale scompaia se anche una sola delle potenziali aderenti voter… per l’addio.E’ questo il nuovo mondo delle Camere di commercio dimezzate, disegnato nelle sue linee generali dal decreto 902014 prima, dalla legge delega 1242015 poi, e infine tratteggiato con maggiore precisione dal decreto emanato dal Consiglio dei ministri lo scorso 25 agosto: un provvedimento che ora Š all’esame delle commissioni parlamentari, e che entro fine anno dovrebbe essere ratificato dalle Camere, secondo la road map stilata dal Governo, aprendo la via alle azioni operative. Adesso Š il momento dell’analisi da parte del mondo camerale in tutte le regioni, Toscana compresa, per capire come implementare le nuove funzioni.La novit… pi— vistosa sar… visibile sulle mappe: la volont… del Governo di ridurre il numero degli enti, imponendo un tetto di 60 camere a livello nazionale, si Š tradotta in una soglia minima di 75mila imprese iscritte per mantenere la propria solitaria autonomia. In Toscana solo la Camera di commercio Firenze ha un numero di imprese superiore. Da tempo, quindi, Š cominciata la danza degli accorpamenti fra le altre Camere, che fin qui ha rispettato criteri di contiguit… geografica.Le coppie pi— avanti con il processo di aggregazione sono Prato e Pistoia nell’area centrale, e Grosseto e Livorno sulla costa: queste ultime hanno gi… presentato la nuova Camera di commercio della Maremma e del Tirreno. Le prossime unioni previste sono fra Arezzo e Siena al sud, e fra Pisa, Lucca e Massa Carrara al nord-ovest. Le nuove Camere accorpate avranno una sede principale, e pi— sedi distaccate nelle altre province: dalle dimensioni e dalle competenze dei presidi distaccati potranno dipendere le ricadute occupazionali della riforma, ma anche – temono i critici della riforma – anche il livello dei servizi alle imprese del territorio.La riforma, sia pur in un modo meno drastico rispetto alle aspettative generate dalla legge delega, ridisegna il ventaglio delle funzioni delle Camere: il nuovo articolo 2 della legge appare privilegiare quelle a carattere amministrativo e formativo-informativo, rispetto a quelle di sostegno diretto alle imprese; il registro imprese dovrebbe diventare, in questa ottica, una grande piattaforma informativa a beneficio dell’intero sistema produttivo.Viene meno, invece, il sostegno alle aziende sui mercati mediante le attivit… promozionali direttamente svolte all’estero: l’idea Š quella di lavorare pi— a stretto contatto con Ice, Sace, Simest e Cdp. Viene inoltre ridimensionata la parte relativa all’accesso al credito: eliminata dalla riforma, rimane il ruolo delle Camere nella valutazione degli impatti della garanzia sui sitemi economici locali, stabilito dalla riforma dei confidi varata lo scorso luglio.La filosofia guida Š quella della Camera come ultimo miglio per le imprese nei rapporti con la Pubblica amministrazione. Vengono rilanciati quindi temi come la digitalizzazione, la qualificazione di aziende e prodotti, i servizi di mediazione, anche in convenzione con enti pubblici e privati; viene introdotto il tema dell’orientamento al lavoro e alle professioni, anche mediante la collaborazione con i soggetti pubblici e privati competenti, a supporto dei processi di matching e di placement; si apre al supporto per la creazione di impresa, e ad ambiti totalmente nuovi per le Camere come valorizzazione del patrimonio culturale e promozione del turismo.®E’ un bicchiere mezzo pieno¯, osserva Leonardo Bassilichi (nella foto), vicepresidente nazionale di Unioncamere, e presidente della Camera di commercio di Firenze, il quale riconosce nella riforma alcune delle linee guida seguite negli ultimi due anni per rinnovare l’ente fiorentino. Ma se il taglio al diritto camerale era gi… una realt…, con la riforma ®non c’Š pi— possibilit… di imporre il 20% maggiorato¯, un sovrapprezzo che secondo Bassilichi ®sarebbe prioritario avere la possibilit… di reintrodurre, a discrezione delle Regioni, di fronte a singoli progetti¯. L’esempio citato Š quello del polo fieristico e congressuale di Firenze.Nel mondo camerale toscano non ci si fa illusioni su possibili stravolgimenti della riforma in Parlamento. ®Non ci possiamo sottrarre al cambiamento¯, ha ammesso Riccardo Breda, neoeletto presidente della Camera della Maremma e del Tirreno, che prova a guardare oltre il campanile: ®Alle imprese – dice – non importa se il presidente Š di Grosseto o no. Quello che importa Š saper stare loro vicino¯. Ma la speranza di piccoli aggiustamenti c’Š: ®Speriamo che nel corso dell’iter di approvazione possano essere apportati dei correttivi¯, dice Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio di Prato, annunciando l’impegno – congiunto con Pistoia – a ®fare in modo che le imprese possano trarre beneficio da questa operazione di razionalizzazione¯.Critiche arrivano dalla piccola impresa, in particolare da Cna: ha parlato di ®grave colpo al mondo delle piccole imprese¯ il presidente regionale Valter Tamburini, che a sua volta Š anche presidente della Camera di commercio di Pisa. Proprio la Cna pisana, per bocca del suo presidente Matteo Giusti, sostiene che ®il processo di semplificazione e di contenimento delle spese non pu• andare a scapito della rappresentativit…, della efficienza e della qualit… dei servizi erogati. Al posto dei risparmi si otterranno solo nuovi sprechi, perchŠ si perde la capacit… di percepire i reali bisogni delle imprese di un territorio¯.Il piano di razionalizzazione sar… predisposto da Unioncamere nazionale, su indicazione delle singole Camere, entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto (quindi, verosimilmente, entro il 30 giugno del 2017) per proporre accorpamenti e riorganizzazioni di Camere e aziende speciali, e la revisione dell’assetto del personale. Sar… approvato nei 60 giorni successivi dal Ministero dello Sviluppo economico, sentita la Conferenza Stato-Regioni. Per le eccedenze di personale potranno essere usati pensionamenti anticipati e mobilit… sia interna che esterna.Cercano di vedere il bicchiere mezzo pieno i sindacati. ®Il decreto, rispetto alle bozze, ha alcuni aspetti migliorativi¯, sostiene Alice D’Ercole (Fp-Cgil Toscana), che tira un sospiro di sollievo per l’assenza dei temuti tagli lineari al personale, ma lamenta il fatto che ®l’unica clausola di salvaguardia, assolutamente insufficiente, Š la ricollocazione del 10% del personale¯ presso la Pubblica amministrazione,®Con priorit… agli uffici giudiziari e poi agli enti pubblici. Il 10% sar… riservato al personale delle Camere di commercio: ma per i lavoratori delle Province avevamo ottenuto che le assunzioni fossero riservate prioritariamente a tutti i sovrannumerari¯. Cgil, Cisl e Uil hanno inviato una richiesta di incontro al presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni, e all’assessore regionale allo Sviluppo economico, Stefano Ciuoffo, per chiedere alle istituzioni locali attenzione sulle richieste del sindacato.Infine, rimane in bilico la sorte di Unioncamere Toscana. La riforma prevede che l’unione regionale possa essere mantenuta nelle regioni che hanno almeno tre Camere, e la Toscana risponderebbe al criterio. Perch‚ sia mantenuta, per•, Š necessaria l’adesione di tutte le Camere regionali. Ragione per cui le future mosse di Firenze, che due anni fa aveva ventilato l’ipotesi di non aderire pi—, sono molto attese. Dalla Camera si fa sapere che la riflessione sul tema Š ancora in corso. Ma a conferma che Firenze sar… l’ago della bilancia del futuro del sistema camerale toscano c’Š un’altra disposizione della riforma: in caso di addio all’unione regionale, le sue funzioni saranno esercitate proprio dalla Camera del comune capoluogo di regione.(fonte: www.toscana24.ilsole24ore.com)

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