Presentato a Firenze il primo Rapporto sulla Contrattazione Sociale. La Toscana al 4ø posto in Italia.

Alfio Savini, segretario Spi Cgil Toscana:?In Toscana la contrattazione sociale ha retto alla crisieconomica. Problema Firenze che considera il Sindacatoun perdita di tempo?Firenze 6 Luglio 2011 – ”I risultati sulla contrattazione sono positivi, nonostante la crisi e i tagli del Governo. E nonostante le divisioni nazionali, qui in Toscana la contrattazione è stata unitaria. Poi, mentre il Governo da anni non ci riconosce, in Toscana con Comuni, Province e Regione c’è un rapporto molto forte”.Così Alfio Savini segretario regionale Spi Cgil ha commentato i dati emersi dal primo Rapporto sulla Contrattazione sociale, curato da IRES Toscana, presentati stamani a Firenze all’Hotel Albani durante il meeting organizzato da Spi Cgil Toscana e Cgil Toscana.Dal Rapporto emerge che la Toscana è una delle regioni in cui la contrattazione sociale e territoriale è più diffusa, collocandosi a livello nazionale al 4ø posto dopo Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte.I dati sulla contrattazione fanno riferimento al triennio 2009-2011. Complessivamente sono stati raccolti 238 documenti sugli accordi siglati: al primo posto c’è la provincia di Siena (44 documenti), seguita da Firenze (43) e Lucca (38).La maggior parte degli accordi con gli enti locali, in particolare Comuni, vede tra i firmatari i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil (87,7%) e le relative leghe dei pensionati (61,6%).Il Segretario dello Spi Cgil della Toscana non ha però nascosto le difficoltà: ”abbiamo delle difficoltà con qualche amministrazione”, ma ”i problemi maggiori ci sono con Firenze. Se il Governo nazionale discrimina la Cgil con gli accordi separati, a Firenze si discrimina Cgil, Cisl e Uil. Auspichiamo che la giunta comunale non consideri piu’ in futuro il confronto con il sindacato una perdita di tempo”.La riflessione sulla contrattazione sociale ha riportato in primo piano le considerazioni sulla manovra economica che il Governo si appresta a varare.Su questo è intervenuta , a margine della presentazione, la segretaria confederale Vera Lamonica: ?E’ una manovra ”che uccide il Paese” e ”assolutamente inaccettabile”; ?una manovra molto pesante – ha aggiunto -, che fa un’operazione pesante su welfare e servizi sociali, ed è insostenibile per il Paese. E’ una manovra inefficace perché non ha nulla sull’occupazione e sulla crescita, indispensabili in questo momento per far uscire il Paese da una fase recessiva”. ”E poi è una manovra profondamente ingiusta – ha concluso – perché scarica tutti i costi sui lavoratori dipendenti, sui pensionati, sui ceti medi, sui più deboli”.Per quanto riguarda ancora il Rapporto sulla Contrattazione sociale la ricerca ha valutato anche gli argomenti oggetto di contrattazione: la maggior parte hanno riguardato la costituzione di fondi anticrisi per sostenere il reddito dei cittadini che hanno perso il lavoro; fondi destinati non solo ai lavoratori dipendenti ma anche a quelli con contratti atipici.Ci sono state poi molte contrattazioni che hanno avuto come obiettivo quello di mantenere inalterate le tasse per le mense; asili ed i trasporti scolastici e sulle politiche abitative in particolare sulla emergenza affitti.

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