POVERTA’: ISAE, SOGLIA SOGGETTIVA PARI A POCO PIU’ 1.300 EURO MENSILIIL 70% DELLE FAMIGLIESI SENTE POVERO

La soglia di poverta’ soggettiva rilevata dall’Isae e’ pari, nell’ultimo periodo di rilevazione (luglio 2007-giugno 2008), a poco piu’ di 1.300 euro mensili per le persone sole, a 1.800 euro per le coppie, crescendo fino a 2.700 euro per i nuclei numerosi (con almeno cinque componenti). E’ quanto emerge dalla nota mensile dell’Istituto di studi e analisi economica. Dopo la forte crescita di tale valore avutasi negli anni 2004-2005, periodo in cui, presumibilmente, i consumatori hanno inglobato nelle loro stime sull’ammontare di risorse necessarie anche le spinte inflattive determinatesi a seguito del changeover, per il secondo anno consecutivo la soglia di poverta’ soggettiva dell’Isae diminuisce, seppur leggermente (in media del 2,5%), rispetto ai dodici mesi precedenti. Inoltre, la soglia e’ variabile in funzione delle risorse familiari e dell’area di residenza, essendo crescente all’aumentare del reddito e piu’ alta al Centro-Nord rispetto al Mezzogiorno.Secondo l’Isae, gli individui (e le loro famiglie) sono classificati come soggettivamente poveri quando dichiarano di disporre di un reddito inferiore a quello che loro ritengono necessario per condurre una vita dignitosa, ovvero senza lussi ma senza privarsi del necessario.E’ quindi evidente che in tale definizione influiscono, oltre ai fattori puramente economici, anche aspetti personali, quali lo stile di vita e le abitudini di consumo, il contesto sociale di riferimento, le proprie percezioni sul costo della vita, un atteggiamento piu’ o meno pessimista. Si tratta cioe’ di un concetto diverso – piu’ ampio – di quelli riportati dalle statistiche ufficiali, che fanno riferimento esclusivamente ad una poverta’ economica, cioe’ alla scarsita’ di risorse. Ad esempio, gli ultimi dati sulla poverta’ relativa stimata dall’Istat forniscono per il 2006 una soglia pari, per un single, a 582 euro (il 60% del consumo medio pro-capite) ed un’incidenza pari all’11,1 per cento. ASCA

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