Porto di Livorno: siglato integrativo alla Ltm Sindacati, “Segnale positivo per il nostro scalo”

Siglata l’intesa sul contratto integrativo in Ltm: l’accordo raggiunto tra l’azienda e Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti ha avuto il via libera anche dall’assemblea dei lavoratori. Per i circa trenta dipendenti dell’azienda specializzata in movimentazione di rotabili su traghetti di tipo ro – ro si tratta di un’intesa importante, sia in termini economici che di miglioramento delle condizioni lavorative a livello organizzativo. Un buon contratto integrativo – il primo sottoscritto dopo la stipula del Contratto collettivo nazionale dei lavoratori dei porti – che potrebbe rappresentare una sorta di linea guida anche per tutte quelle altre imprese che si occupano della stessa tipologia di traffico. L’accordo è stato raggiunto dopo un confronto con l’azienda durato oltre tre mesi. Una buona notizia, non solo per i dipendenti Ltm. L’auspicio è infatti che il via libera al contratto integrativo in Ltm possa davvero rappresentare un primo segnale importante di ripresa per un porto da tempo in grave difficoltà: un primo raggio di sole che squarcia una fitta nebbia. Per lo sviluppo del porto serve l’impegno di tutti: il sindacato, come sempre, è pronto a fare la propria parte.

Giuseppe Gucciardo – Filt-Cgil
Gianluca Vianello – Uiltrasporti
Dino Keszei – Fit-Cisl
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Porti: Livorno; da Authority piano operativo per il lavoro Per formazione professionale lavoratori ditte autorizzate
L’autorità portuale del Mar Tirreno Settentrionale è in prima linea per il mantenimento dei livelli occupazionali in porto e per lo sviluppo di nuove professionalità in vista delle sfide del futuro rappresentate dall’innovazione tecnologica e dalla sostenibilità ambientale nell’ambito del Next Generation Eu: l’ente livornese, infatti, è una delle prime Adsp a dotarsi di un piano operativo di Intervento per il lavoro portuale, finalizzato alla formazione professionale dei lavoratori delle imprese autorizzate. “La fase emergenziale – ha dichiarato il presidente dell’authority, Stefano Corsini – sarà destinata a durare ancora a lungo ma abbiamo il dovere di pensare al dopo pandemia e definire assieme alle aziende nuovi modelli di sviluppo occupazionale in ambito portuale”. “L’Adsp – ha aggiunto – può fare la differenza e intercettare attraverso idonei piani formativi le esigenze occupazionali del prossimo futuro. Il Next Gen impegna tutti noi a fare un salto di qualità verso una visione di sistema che guardi alle sfide del prossimo decennio”. Il piano, presentato in comitato di gestione, avrà un arco di riferimento temporale triennale e sarà accompagnato da investimenti mirati di cui l’Adsp può farsi carico, anche attingendo ai fondi previsti dalla legge di riferimento. Come annunciato dal presidente, il piano non si preoccuperà soltanto di gestire il momento di difficoltà che stanno vivendo le aziende a causa delle misure di contingentamento della crisi pandemica, ma traguarderà nuovi obiettivi di sviluppo del lavoro portuale nel lungo periodo, proponendo di fissare nuovi standard formativi idonei a soddisfare le esigenze di professionalizzazione e specializzazione di un modello logistico e operativo sempre più innovativo ed eco-sostenibile. Una volta integrato con i contributi che potranno venire anche dalla comunità portuale, il piano sarà sottoposto all’attenzione del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile e dell’Agenzia nazionale per le politiche del lavoro per la successiva adozione da parte dell’Adsp. (ANSA).

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