Laura Grandi (Segretaria generale Sunia Toscana), Maurizio Brotini (segreteria Cgil Toscana), Giulia Bartoli (segretaria generale Fillea Cgil Toscana) e Simone Porzio (Coordinatore del Dipartimento Politiche abitative Cgil Toscana) lanciano un appello sulle politiche abitative ai candidati in Toscana alle prossime elezioni politiche per Camera e Senato:Gentile Candidatao,la crisi del sistema abitativo italiano sotto gli occhi di tutti e le motivazioni non sono addebitabili solo alle difficolt economiche pi generali, ma ad una profonda divaricazione tra la domanda e l?offerta che parte da lontano.Ad una domanda che nel corso degli anni divenuta sempre pi complessa per composizione sociale, livelli di reddito, esigenze di mobilit territoriali e qualit urbana ed edilizia, si risposto unicamente con politiche di incentivazione della casa in propriet , nella convinzione che questo segmento potesse continuare ad espandersi con i ritmi del passato.Dietro alle punte di emergenza rappresentata dagli sfratti, ed in particolare quelli per morosit , si nasconde una realt ben pi vasta fatta di numeri assolutamente preoccupanti: 650 mila domande di edilizia pubblica inevase, circa tre milioni di giovani tra i 25 ed i 36 anni che continuano a vivere con i genitori, oltre tre milioni di lavoratori emigrati che vivono in condizioni di sovraffollamento e di forte disagio abitativo, oltre il 70% delle famiglie in affitto (2milioni e 300mila nuclei familiari) ha un reddito inferiore ai 24.000euro annui e vive in prevalenza nelle grandi aree metropolitane dove gli affitti sono pi elevati.La divaricazione crescente tra il livello dell?offerta e le capacit della domanda dimostrata dall?andamento degli sfratti per morosit , passati dalle percentuali irrisorie dei primi anni ?80 all?attuale 90% del totale delle sentenze di sfratto emesse: un trend iniziato prima della crisi che, naturalmente, ne ha accentuato la gravit .Di fronte a questo sintetico e schematico quadro appare evidente la necessit di intervenire in tre direzioni:aumentare in maniera consistente e strutturale l?offerta di alloggi in affitto a canoni sostenibili dalla domanda;sostenere il reddito delle famiglie pi deboli attraverso il fondo di sostegno all?affitto;riformare il regime delle locazioni per riequilibrare le dinamiche del mercato.Se queste sono le esigenze, gli strumenti finanziari e normativi messi in campo appaiono ad oggi insufficienti ed inefficaci perch, oltre ai problemi quantitativi, non sembrano individuare correttamente i segmenti di domanda da soddisfare, non contribuiscono a calmierare i canoni e non prevedono un flusso strutturale di risorse in grado di programmare gli interventi in un arco temporale di medio-lungo periodo.In particolare:Il sistema dei fondi immobiliari varato con la L. 1332008 e rafforzato da provvedimenti successivi, compresa la Legge 8014, pare rispondere solo ad una parte limitata della domanda per il basso numero di alloggi in affitto permanente previsti dai vari piani e per il livello dei canoni che propone, anche a causa dell?assenza di una reale contrattazione con le rappresentanze dell?utenza. Contrattazione peraltro prevista dal recente DM Infrastrutture del 16 gennaio 2018 che recepisce la convenzione nazionale ex Lege 43198.Sul fronte dell?edilizia sovvenzionata a canone sociale, destinata ai soggetti pi deboli, gli unici stanziamenti sono stati: 550 milioni nel 2001, successivamente in parte dirottati sul sistema dei fondi, ed i circa 450 milioni previsti dalla Legge 8014 per il recupero degli alloggi inutilizzati.Il fondo di sostegno alla locazione, strumento indispensabile per sostenere le famiglie a pi basso reddito, stato costantemente ridotto negli anni fino all?azzeramento nel 2016, 2017 e 2018. Per il 2019 e per il 2020 previsto uno stanziamento ?simbolico? di 10 milioni per ciascuno dei due anni. Basti pensare che nel 2000, anno della sua istituzione, il fondo poteva contare su 360 milioni di euro. Se si considera che gli anni successivi hanno visto l?esplosione dei valori immobiliari e degli affitti, questi ultimi solo parzialmente ridimensionati negli anni della crisi, immediatamente percepibile la divaricazione crescente tra le risorse necessarie e quelle realmente messe a disposizione.La recente riduzione al 10% della cedolare secca per i contratti concordati introduce una importante inversione di tendenza rispetto ad un recente passato caratterizzato da un progressivo ridimensionamento di questa tipologia contrattuale. Il dato positivo per condizionato fortemente dalla incertezza sulla durata di questo vantaggio fiscale, prorogato con la legge di bilancio 2018 solo di due anni rispetto alla scadenza precedentemente prevista per il 2017. Una previsione che alimenta l?incertezza nell?utilizzo di questo canale inducendo la sensazione che l?unico vero modello contrattuale sia quello cosiddetto libero per il quale l?illusione che la riduzione della pressione fiscale introdotta con la cedolare secca non selettiva avrebbe generato una riduzione spontanea del livello degli affitti stata superata dai fatti. Con un sistema abitativo in cui l?edilizia sociale occupa solo un quinto del mercato delle locazioni indispensabile governare la dinamica degli affitti privati attraverso incentivi fiscali, garanzie, regole ed equilibrio del potere contrattuale delle parti.Il sistema degli Enti gestori di Edilizia pubblica vive una crisi che si prolunga da tempo cercando di trovare un equilibrio tra la tenuta complessiva dei bilanci e la necessaria efficienza con la manutenzione e riqualificazione di un patrimonio in molti casi degradato e l?assistenza per le fasce pi deboli dell?inquilinato. A questa situazione precaria si aggiunto negli ultimi anni un aumento della pressione fiscale scarsamente giustificabile vista la missione di questi Istituti. La soluzione al problema non pu essere quella di una vendita generalizzata del patrimonio perch questa produrrebbe solo una drastica riduzione dell?edilizia sociale, in controtendenza rispetto alle necessit di un sistema abitativo attento alle caratteristiche della domanda.E? per questi motivi che riteniamo indispensabile avviare una diversa politica abitativa che parta da alcuni punti che sottoponiamo alla Sua attenzione e che sinteticamente illustriamo:1. Costituzione ed avvio funzionale dell?osservatorio della condizione abitativa. L?introduzione di idonei strumenti di analisi approfondita ed aggiornata della domanda, del sistema dell?offerta e delle risposte pubbliche condizione indispensabile per definire le misure adeguate.2. Programma pluriennale, con una posta di bilancio stabile, per aumentare l?offerta di alloggi di edilizia sociale in affitto con canoni sostenibili e di edilizia residenziale pubblica destinati alle fasce di bisogno pi deboli che superi il piano nazionale di edilizia residenziale della legge 1332008 i cui risultati sono pi che deludentiperch il modello orientato essenzialmente ad offrire l?ennesima variante delle agevolazioni per l?acquisto della prima casa piuttosto che un valido contributo ad aumentare l?offerta di alloggi in locazione a canoni sostenibili.3. Definizione delle competenze. Il processo di attribuzione delle competenze alle Regioni ha prodotto un quadro normativo sull?edilizia sociale per molti aspetti contraddittorio. Rivedere l?attuale ripartizione dei compiti e delle funzioni restituendo coerenza alle azioni dei vari soggetti istituzionali una condizione indispensabile per superare le conflittualit e ricercare le forme di una reale collaborazione.4. Definizione dei livelli minimi delle prestazioni del servizio abitativo e di ?alloggio sociale?, una previsione, la prima, del D.Lgs. 1121998 mai attuata. Insieme a questa necessaria una nuova definizione di alloggio sociale che superi le attuali ambiguit e confusioni chiarendone la missione.5. Fondi strutturali Europei 2014-2020. L?opportunit di utilizzare i Fondi FESR e FSE per gli obiettivi di politica abitativa v assolutamente colta secondo le linee che lo stesso Ministero delle Infrastrutture ha elaborato.6. Aumentare l?offerta di alloggi in locazione. L?obiettivo prioritario di una nuova politica abitativa deve essere quello dell?allargamento di un mercato dell?affitto sostenibile. ? su questo obiettivo che debbono essere indirizzate le risorse sia attraverso l?intervento diretto in edilizia sovvenzionata ed in quella in partenariato, sia con un uso attento della leva fiscale per indurre comportamenti virtuosi in grado di produrre complessivamente una riduzione del livello degli affitti. Particolare attenzione v posta allo sviluppo ed alla diffusione delle Agenzie della locazione a livello Comunale o Provinciale. Queste, se adeguatamente sostenute, possono rappresentare uno strumento importante di incontro tra domanda ed offerta non dimenticando che il mercato dell?affitto privato, ormai quasi esclusivamente di propriet diffusa, rappresenta il 75% del totale.Cos come vanno introdotte misure di contenimento del fenomeno degli affitti turistici che, oltre a modificare negativamente le caratteristiche delle citt d?arte, riducono notevolmente il mercato dell?affitto.7. Disponibilit di patrimonio pubblico di edifici ed aree. Decisivo per coniugare risposta al fabbisogno abitativo e riqualificazione e rigenerazione urbana la disponibilit a costo zero per gli Enti locali di questo patrimonio.8. Una nuova legge sul regime dei suoli. E? fondamentale per definire costi delle aree compatibili con la produzione o il recupero di alloggi a prezzi sostenibili dalla domanda.9. Revisione dei Comuni ad alta tensione abitativa, la cui scadenza era fissata per il 30 giugno 2014 dalla legge 8014, con l?inserimento di una serie importante di realt territoriali sino ad oggi escluse.10. Fondo di sostegno alla locazione. Elemento strutturale della politica abitativa, deve avere adeguate e continuative risorse (Almeno 500 milioni annui) ed un sistema di erogazione rapido ed efficace. L?attuale sistema, che prevede lunghi passaggi burocratici, deve essere sostituito da ripartizioni automatiche a Regioni e Comuni e graduatorie dei beneficiari sempre aperte ed aggiornate in tempo reale, utilizzabili anche per assegnazioni di Edilizia pubblica e social housing.11. Fondo morosit incolpevole. Strumento fondamentale e complementare al fondo di sostegno all?affitto che deve servire per affrontare tempestivamente momenti di difficolt motivata degli inquilini nel pagamento dell?affitto. L?esperienza di questi ultimi anni ha dimostrato che l?attuale meccanismo di erogazione troppo macchinoso e lento per affrontare l?emergenza. La rapidit della risposta, ovviamente con la dovuta trasparenza e controllo, fondamentale per garantire l?efficacia dello strumento cos come fondamentale il suo collegamento al Fondo di sostegno alla locazione.12. Riforma della Legge sulle locazioni. L?assenza di un valido sostegno economico diretto, l?impennata degli affitti degli anni immediatamente precedenti alla crisi e l?insufficiente affermazione dei contratti concordati come strumento di regolazione del mercato, richiede una revisione della Legge 43198 che superi una concezione residuale di questo strumento e lo indichi come modello centrale nel sistema di definizione di regole e livelli economici a partire dall?estensione delle agevolazioni fiscali a tutto il territorio nazionale e dalla eliminazione del limite temporale della cedolare secca al 10%.13. Utilizzo dei depositi cauzionali. Attualmente i depositi cauzionali per le locazioni, che teoricamente dovrebbero essere depositati presso le banche, ammontano a circa 3 miliardi di Euro. Ferme restando le garanzie per propriet e conduttori andrebbe approfondita l?ipotesi di un loro utilizzo come fondo di rotazione per interventi di recupero, riqualificazione e realizzazione di alloggi sociali in partenariato con Stato, Regioni e Comuni.14. Riforma degli Enti gestori di edilizia pubblica e riqualificazione del patrimonio. Una legge quadro indispensabile per restituire unitariet di indirizzo sul ruolo dell?Edilizia pubblica e della sua gestione. L?Edilizia residenziale pubblica deve essere sviluppata e non liquidata. I programmi di vendita parziale del patrimonio debbono essere indirizzati ad una razionalizzazione gestionale e programmi di investimento che aumentino l?offerta. Sul versante della tenuta dei bilanci, oltre all?indispensabile revisione delle spese improduttive ed una verifica degli ambiti territoriali che garantiscano servizi di prossimit all?utenza e il supporto tecnico- operativo ai Comuni, necessario prevedere una compensazione economica rispetto ai canoni minimi applicati alle famiglie non in grado di corrispondere un affitto. Nell?immediato l?estensione agli Enti gestori delle detrazioni fiscali previste per efficientamento energetico, interventi antisismici, ristrutturazione e recupero potrebbero, insieme alla riduzione della pressione fiscale ed ai fondi strutturali europei, fornire risorse da utilizzare per un grande piano di riqualificazione del patrimonio che pu e deve essere parte di un ambizioso programma di riqualificazione delle periferie e rigenerazione urbana, necessit sottolineata anche dalla relazione della Commissione Parlamentare sullo stato di degrado delle citt .15. Lotta all?evasione fiscale e detrazioni al conduttore. L?evasione e l?elusione fiscale nel comparto delle locazioni supera il miliardo l?anno. Una cifra sufficiente a finanziare cospicui interventi di politica abitativa. Eppure, nonostante la diffusa consapevolezza di questa possibilit , stenta a decollare una strategia in grado di procedere efficacemente verso il perseguimento dell?obiettivo. Da un lato ci sono resistenze all?introduzione di strumenti adeguati di contrasto, basti ricordare la vicenda legata alla sanzione prevista per la denuncia dei contratti in nero recentemente abrogata dalla Consulta o la non applicazione da parte della stessa Agenzia delle Entrate della norma introdotta e poi cancellata sulla tracciabilit del pagamento del canone; dall?altra c? la necessit di creare un sano conflitto di interessi tra inquilino e proprietario prevedendo, in analogia con quanto accade per il mutuo sulla prima casa, la possibilit di detrarre dal reddito l?affitto pagato, ovviamente con compensazioni per gli incapienti. Una rapida definizione di questa materia che superi anche la provvisoriet di alcune norme come quella delle sanzioni per gli affitti in nero, condizione indispensabile per avviare una stagione di reale contrasto all?evasione.E? nostro auspicio che nella campagna elettorale si affrontino ed approfondiscano queste tematiche che interessano direttamente milioni di cittadini e soprattutto che il prossimo Parlamento affronti il disagio abitativo come una delle priorit dell?agenda politica.Certi dell?attenzione che porr alle nostre proposte, con i migliori auguri di buon lavoro.
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