La qualit dei servizi educativi, insieme ad una loro diffusa accessibilit , rappresentano le fondamenta per la crescita delle future generazioni e del paese. Investimenti insufficienti, programmazione territoriale approssimativa, sono scelte politiche che penalizzano un settore, che nasce gi fragile.Al Comune di Pisa ed a questo paese, chiediamo chiari segnali di discontinuit . Si torni ad investire sul futuro.Pi risorse pubbliche, meccanismi di gratuit per la fruizione dei servizi, una programmazione ed un ascolto che deve partire dal basso, un?attenta diversificazione dei servizi, che risponda pi appropriatamente alle specificit del territorio .Investire nei coordinamenti pedagogici, e, monitorarli costantemente, assumere personale per la sostituzione delle assenze, evitando carichi di lavoro gravosi per il personale in servizio con conseguente abbassamento della qualit .Maggiore rispetto per la professionalit e per la dignit delle lavoratrici e dei lavoratori.Accelerare sul percorso che porti al contratto unico di settore, per battere il dumping tra le imprese, le micro imprese ed i pubblici dipendenti.Dare concretezza al principio, stesso lavoro, stesso salario, stessi diritti.Respingere gare improntate al massimo ribasso, fatte sulla pelle dei lavoratori.Recuperare dinamicit di confronto nell?ambito del movimento cooperativo Pisano, con la consapevolezza che intorno alle problematiche del settore educativo zerosei, giunto il momento di unire le energie e le esperienze per qualificare complessivamente l?offerta, per definire una programmazione strutturata ed omogenea sul territorio, condivisa con i genitori ed i territori stessi.In questo settore il concetto di piccolo bello, cos come le affermazioni fortemente identitarie di certe imprese cooperative, rischiano di mortificare la qualit ed indebolire, di fronte ad una committenza pubblica sempre pi interessata al risparmio piuttosto che al benessere dei bambini.Il bando di gara effettuato dal comune di Pisa, rappresenta un esempio di consapevole disattenzione al settore educativo, nel suo significato pi nobile, trascurando altres tutte le varie diseguaglianze sociali che produce.Si sceglie di sprecare risorse pubbliche per una gara che, alla fine, potr durare anche meno di un anno, contravvenendo alla necessaria continuit educativa ed alle conseguenti incertezze che si determineranno per il personale che lavora in appalto, personale figlio di un dio minore perch dipendente da cooperative sociali e quindi con meno tutele e meno salario, anche se professionalmente molto preparato e con diversi anni di esperienza nel settore.La Fp Cgil , chiede a tutti gli attori di fare un passo indietro: il comune di Pisa arresti la gara in corso e tutte le CooperativeImprese che hanno partecipato al bando, ritirino le offerte presentate.Azzerare tutto, per ripartire su basi progettuali nuove per una prospettiva di lungo respiro.I servizi alla prima infanzia rappresentano un elemento fondamentale per tante coppie giovani, per tante madri sole, che avendo a disposizione servizi accessibili, possono lavorare, o cercare un lavoro; sapendo i loro piccoli, affidati a personale formato, motivato e soddisfatto, in luoghi progettati e costruiti pensando ai bambini.I bambini sono cittadini cos come il personale che opera in questi servizi e ora chiedono attenzione e rispetto.FP CGIL Pisaÿ
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