Da ieri alla Lucchini scattata la prima settimana di cassa integrazione per 450 dipendenti dello stabilimento siderurgico piombinese: nella stessa mattinata si tenuto il previsto incontro tra i vertici dell?azienda e i coordinatori Rsu, in cui si dovevano affrontare le proposte avanzate dal sindacato sui meccanismi per rendere meno pesante la situazione dal punto di vista economico per i lavoratori in cig. ®L?azienda si detta disponibile – spiega il coordinatore Rsu Fiom, Mirko Lami, presente alla riunione con Cardellini e Franceschetti di Fim e Uilm – a verificare la possibilit di una rotazione che coinvolga non solo i reparti direttamente interessati dalla cassa integrazione. Questo per salvaguardare meccanismi importanti per il salario, come notturni, maturazione di tredicesima e premio produzione. Ovviamente tutto ci dove e come sar possibile¯. Il sindacato ha quindi ribadito che ®anche in questa situazione la sicurezza sul lavoro resta al primo posto. Per cui, ad esempio, niente straordinari se non per cause improvvise di forza maggiore¯. Parte dell?incontro di ieri mattina tra Lucchini e sindacati stata dedicata alla questione dei consulenti esterni, una settantina, che specie in un momento difficile come questo, dove si va verso la cassa integrazione per almeno un terzo della fabbrica e 700 operai dell?indotto, viene vista come un elemento particolarmente sgradevole. ®L?azienda – dice Lami – si mostrata consapevole dell?impatto di una questione del genere sui lavoratori, ha spiegato di non poter rinunciare a un certo numero di consulenti, specie in reparti come cokeria, altoforno e acciaieria, ma si impegnata a tagliarne la maggior parte possibile¯. Sindacati e azienda hanno poi deciso di incontrarsi di nuovo nei prossimi giorni per fare il punto della situazione. (cloz) DA IL TIRRENO
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