PERETOLA NON E SOLO UNA QUESTIONE AMBIENTALE

˜Non piace a me e non piace alla˜ CGIL il dibattito sull’ampliamento dell’Aeroporto di Peretola nelle modalit? in cui si ? venuto sviluppando sui giornali, tra i Partiti, fra le Amministrazioni: vorrei dire subito che non si pu? affrontare questa difficile questione solo dal punto di vista ambientale e come una bega di campanile su chi avr? il maggior impatto acustico. L’Area metropolitana ? un territorio integrato e necessita di politiche integrate. In questa area delle province di Firenze, Prato e Pistoia si produce il 50% del PIL regionale e vi abita un terzo della popolazione toscana.La nostra idea-base resta quella dell’integrazione aeroportuale e logistica a livello toscano, quindi con due precise e distinte vocazioni per i due aeroporti esistenti: Peretola, come struttura vocata al trasporto di persone; Pisa, con una pista che potr? essere pi? lunga di quella di Firenze, per le merci ed i voli intercontinentali.Per Peretola, questo richieder? un adeguamento delle strutture attuali con una messa in sicurezza della pista, un suo allungamento di poche centinaia di metri, tale da permettere comunque l’atterraggio di velivoli di dimensione maggiore rispetto a quelli attuali.Un’altra questione che ci pare fondamentale ? come si raggiunge Peretola. Nella situazione attuale arrivare all’Aeroporto da Prato, attraverso l’autostrada (unica via d’accesso esistente), comporta l’affrontare il problema di file interminabili che, con l’aumento di velivoli e passeggeri, non potranno che aumentare. La soluzione, per noi, sarebbe quella di spostare l’attuale stazione verso l’altro capo della pista, verso l’area di Castello per capirci, in modo da renderla maggiormente prossima alla linea ferroviaria e rendere cos possibile un accesso all’aeroporto per questa via.D’altronde l’interramento della linea per Bologna render? disponibili, a distanze di tempo gi? ravvicinate,quattro binari, fra Firenze e Prato, liberi dalla lunga percorrenza passeggeri. Si tratta, credo, di utilizzare questa opportunit?, in questo ed altri modi, allo scopo di permettere un maggior passaggio del trasporto dalla strada alla ferrovia.Il problema ?ferrovia? si pone per? anche per i collegamenti fra Pisa e Firenze: quelli attuali sono assolutamente insufficienti, se vogliamo dare allo scalo di Pisa quel significato regionale che noi intendiamo. Per essere chiari ? necessario aumentare sia la frequenza dei mezzi che la loro qualit?, in modo che la tratta possa essere percorsa con mezzi che offrano la massima celerit? possibile, che la pi? avanzata tecnologia del trasporto su rotaia oggi offre.Personalmente credo che, se saremo capaci di ritornare a ragionare in questa ottica, con le soluzioni che ognuno potr? proporre, ma in una visione globale integrata, le beghe di campanile Firenze, Piana, Prato non avranno pi? ragion d’essere, come ? sempre stato possibile fino ad oggi.

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