PDFIRENZE: A CHITI COMPITO AFFRONTARE ‘CASO’, OGGI PRIMI INCONTRI

Gia’ daÿstamattina, ÿlunedi’, ÿVannino Chiti Š a Firenze per i primi incontri fissati per venire a capo del ‘caso’ delle primarie del Partito democratico.Nei giorni scorsi Chiti, su richiesta del segretario nazionale del Partito democratico Walter Veltroni, d’intesa col segretario regionale toscano Andrea Manciulli e col segretario cittadino di Firenze Giacomo Billi, e’ stato incaricato di seguire il percorso di svolgimento delle primarie fiorentine con l’obiettivo che esse realizzino una pagina di democrazia e di unita’ del Pd e della coalizione.Chiti, secondo quanto si apprende, incontrera’ dirigenti del partito, candidati e altri soggetti, probabilmente anche di altri partiti, d’intesa con Manciulli e Billi, riportando poi i risultati della sua ‘ricognizione’ a Veltroni. I tempi sono strettissimi: le primarie sono in programma il 1 febbraio, e dunque il compito di Chiti dovrebbe svolgersi nella prossima settimana.Intanto l’assemblea del Pd di gioved 8, come prevedibile, ha lasciato uno strascico di polemiche. Motivo del contendere la votazione che ha dato la maggioranza alla mozione del segretario cittadino Giacomo Billi per il passaggio a primarie di coalizione. La proposta ha avuto 99 voti favorevoli contro 76 contrari. Se per alcuni tale maggioranza semplice e’ sufficiente, per altri il quorum dovrebbe essere di 120 voti. La presidente Elisabetta Meucci questa mattina ha chiesto un pronunciamento del partito nazionale e stasera e’ arrivata la risposta a firma di Giuseppe Fioroni. Questi spiega che la maggioranza dei componenti dell’assemblea e’ richiesta per l’approvazione del ‘Regolamento per le elezioni primarie’, previsto dall’articolo 18 che riguarda le primarie di partito.L’articolo 20, che disciplina le primarie di coalizione, come nel caso della proposta di Billi, non richiede maggioranza qualificata ma una maggioranza dei 35 solo nel caso in cui si ritenga di scegliere il candidato della coalizione senza ricorrere a elezioni primarie aperte a tutti i cittadini.La ‘querelle’ sull’interpretazione del regolamento aveva tenuto banco tutto il giorno. La votazione di ieri ha un valore politico e anche giuridico, perche’ per approvare le primarie di coalizione basta la maggioranza semplice, aveva detto il candidato Lapo Pistelli che si era detto contrario anche a qualsiasi ipotesi di slittamento.Sul fronte opposto altri due candidati: Matteo Renzi e Graziano Cioni. Il primo ha ribadito la convinzione che la risoluzione di ieri non abbia raggiunto il quorum. Mi sarei aspettato dal segretario nazionale maggior controllo sulle regole anziche’ continuamente suggerire regole nuove, afferma il presidente della Provincia, secondo cui l’ipotesi di poter passare a primarie di coalizione e’ di per se’ contro i regolamenti interni.Da parte sua Tea Albini, candidata dopo l’uscita di scena di Graziano Cioni, fa un passo indietro e rilancia ‘lo sceriffo’: Quello di ieri sera e’ stato un voto valido, cioe’ la proposta del segretario cittadino Giacomo Billi di fare primarie di coalizione non e’ passata: pertanto, l’unica possibilita’ del partito di andare avanti e’ quella di tornare a primarie di partito, quindi riteniamo valida la candidatura di Graziano Cioni. Il quale non esclude, se saranno varate primarie di coalizione, di presentare una lista che pero’ sara’ non civica, ma dentro il Pd.Critica con l’intervento di Fioroni anche la candidata Daniela Lastri, secondo cui rischia di creare ancora piu’ difficolta’: non abbiamo bisogno di interpretazioni autentiche ma di fare politica. Per quanto riguarda il ruolo di Chiti, secondo la Lastri, e’ una persona saggia il cui intervento puo’ essere utile per migliorare la situazione.asca

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