Patronato e Enti di Previdenza

La situazione di oggi relativa al rapporto con gli enti previdenziali deve essere ricondotta al rapporto che esiste con il governo attuale , il quale sino dal suo insediamento ha dichiarato la volont? di abbandonare˜il metodo della concertazione protocollo luglio 2007 ed i principi presenti nella legge 247/2007 .˜Tale scelta ha prodotto come conseguenza in campo previdenziale elementi di forte problematicit?,si pensi alla legge 122 che per la prima volta ha introdotto, mirando a fare cassa, ˜modifiche del sistema pensionistico , aprendo cos al principio che una riforma del Welfare , pu? essere fatta anche˜˜senza una fase contrattuale- ma agendo solo attraverso una previsione di spesa .Precedentemente questa impostazione aveva gi? prodotto elementi di forte negativit? ,si pensi all?abbassamento dei coefficienti di calcolo contributivo,o all?ennesimo rinvio della determinazione dei criteri per l?individuazione dei lavori usuranti .˜Ma anche sul piano Organizzativo degli Enti la linea politica del governo non ha permesso di individuare tutte quelle sinergie utili ad una riduzione dei costi e degli sprechi , scaricando sui patronati, non avendo il coraggio d?intervenire sulle tasche degli Italiani , il costo della disorganizzazione degli enti per 90 milioni di euro in tre anni ,tradotto meno risorse alla tutela delle persone che ogni giorno si recano agli sportelli dei patronati-˜Vale la pena ricordare che oltre 179.000 pratiche sono state aperte dai nostri uffici ossia un cittadino su 6 si reca presso gli sportelli dell?Inca per avere una risposta o una tutela .Varrebbe la pena domandarsi cosa succederebbe se non ci fosse questa opera preziosa dei patronati non solo in rapporto alla tutela ma anche dei costi di riorganizzazione degli Enti stessi.˜In contemporanea per? si registra l?impegno del Ministro sulla creazione della ?Casa del Welfare? il contatto diretto con i lavoratori da parte dell?Inps , la pubblicit? che indica negli Istituti la garanzia delle proprie tutele ,tranne poi constatare l?assoluto abbandono delle persone nei momenti di maggior difficolt? come ad esempio ci? che sta accadendo con le pratiche di Invalidit? civile .˜Mi permetto di sottolineare che il ritardo con il quale si ? proceduto alla designazione dei CIV rinnovati dopo circa 18 mesi e il potere monocratico assunto dai commissari precedentemente˜alla nomina dei˜Direttori avvenuta all?inizio del 2010 , ha˜cancellato sistemi consolidati di relazione fra Enti e Patronati ma anche prodotto modifiche profonde nella vita stessa degli Istituti indebolendo quella rete qualificata di rapporti che si erano difficilmente costruiti.˜Al potere incondizionato dei Commissari degli Enti di previdenza , ha posto un efficace correttivo la nomina dei Consigli di indirizzo e Vigilanza , che nel corso del 2010 , e lo svolgono tutt?ora ,le loro rilevanti funzioni ,con una presenza diretta molto importante della Cgil.˜L?indirizzo politico attuale ,dunque non favorisce un rapporto proficuo tra Enti di previdenza e patronato.La giusta propensione degli Istituti ad operare con maggiore efficienza e trasparenza , viene utilizzata ,in alcuni casi , per tentare di indebolire˜il ruolo del Patronato , con il tentativo di ridurlo ad un ruolo meramente esecutivo e subordinato e di scarsa professionalit?, se non di escluderlo del tutto, vedi le ?Reti Amiche? del Ministero della Funzione Pubblica .Assumendo il compito di controllo ed erogazione del servizio in una unica funzione tutta interna agli Enti stessi.˜In questo quadro diventa essenziale rafforzare il rapporto fra patronato e CIV , in particolare,con i componenti designati dalla Cgil e costruendo iniziative unitarie con gli altri soggetti.˜Mi preme per? sottolineare che mentre avverto una necessit? di ripesa politica in seno ai˜CIV debbo per? altres rimarcare come vi sia una disattenzione della Cgil nella nomina dei componenti che spesso finiscano nel trasformarsi in una sorta di consiglieri˜di amministrazione dell?ente dove sono nominati senza svolgere nessuna attivit? di controllo e verifica delle scelte operate.˜L?azione˜del Patronato assume una forte connotazione di difesa delle fasce pi? di deboli non pu? essere solo quella di erogatore di un servizio.L?esempio della vicenda dell?invalidit? civile ha aperto un nuovo capitolo nel confronto con l?Inps,ed ha ˜assunto una connotazione impropria del patronato lasciato spesso solo ad affrontare temi che vanno oltre il˜proprio ruolo.L?articolo 20 della legge 102/2009 ha accordato all?Inps nuove competenze˜organizzative in materia d?invalidit? civile , handicap e disabilit? .L?istituto ne ha approfittato per istituire una procedura ad hoc , senza che ci? ed in linea con le scelte del Ministero, ˜scaturisse da un confronto.˜Eppure il ruolo dei Medici di base l?obbligo dell?invio telematico del certificato medico il rapporto con la banca dati delle Usl ed il nuovo ruolo delle commissioni mediche presiedute dal medico dell?Inps che ne assume anche il parere, avrebbero dovuto consigliare sin dai protocolli d?intesa con le Regione fasi di verifica e di sperimentazione.˜Questa nuova modalit? di procedere ha determinato e determina una fase di conflittoche certamente non ha prodotto ne produce benefici in termini di garanzia di diritto alle nuove invalidit?.˜La sensazione ad oggi dopo un anno di avvio delle nuove procedure ? che si sia mirato pi? ad una soluzione che producesse risparmio in un capitolo di spesa oneroso per lo Stato, di fatto ad oggi sulle oltre 20 mila domande presentate oltre il 70% aspetta ancora una risposta con casi veramente disperati.˜Sottolineo questa vicenda per confermare come la politica, le istituzioni˜e l?azione˜sindacale sia stata˜distratta .Questa impostazione degli Enti ad eliminare le fasi intermedie nel rapporto con il cittadino continua e viene sostenuta nell?azioni del ministero , che vede nei patronati un inutile spreco˜di risorse , il taglio dei 90 milioni in tre anni ne ? una conseguenza.Anche la parte cosi detta pi? possibilista vede nei patronati solo un ruolo di filtro che evita agli enti ulteriori costi, ma come ha detto una volta Mastropasqua presidente dell?Inps i patronati sono un fornitore dell?istituto che ? cosa ben diversa da partner nella tutela dei diritti dei cittadini.˜Mi sono soffermato sul rapporto con l?Inps perch? rappresenta la fase vera in cui ci troviamo , gli altri istituti si stanno allineando a queste impostazioni.Cambiano i titolari dei ministeri ma la politica ? la stessa .˜Due parole per quanto concerne il rapporto con l?Inail l?istituto atto alla tutela dei lavoratori nei luoghi di lavoro .Qui le cose non sono molto differenti, ma anzi l?effetto del commissariamento prima e della girandola dei dirigenti e direttori poi (che spesso non hanno ˜fatto ˜a tempo a sedersi che gi? erano a nuovo incarico) ha fatto si che rapporti fortemente consolidati si allentassero sino a produrre come sta avvenendo nella nostra regione che le riunioni ˜Istituto patronati˜non si convocano da ˜18 mesi .˜Eppure la situazione in Toscana non va molto bene, ? vero che siamo in presenza di una diminuzione degli eventi infortunistici ma e anche vero che la crisi che investe la nostra regione diminuisce sensibilmente le ore lavorate , forse prima di enunciare che siamo di fronte ad un calo degli infortuni dovremmo provare a rapportare eventi ad ore lavorate e comunque uno o due morti in meno non sono certamente cosa di cui vantarsi.˜Rimane tutto il buco nero delle malattie professionali ˜che negli ultimi anni ˜si sono fortemente ridotte basta pensare che il numero delle malattie professionali denunciate in Toscana sono esattamente quante se ne denunciava negli anni 90 in una sola provincia .Cos?? cambiato? L?impressione personale ? che l?introduzione del medico preposto e l?ignoranza in materia frutto anche di una nostra assenza abbia spostato queste patologie verso la sanit? pubblica con aumenti dei costi non indifferenti.˜Certamente l?ente che agisce come una normale assicurazione si ? ben tenuto lontano da approfondire cosa stesse succedendo.

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