Parità salariale: Cgil, importante approvazione Camera. Aspettiamo ok definitivo da Senato

“Intervenire per cancellare la disparità salariale che penalizza il lavoro delle donne è una scelta che caratterizza una giusta e necessaria politica antidiscriminatoria e di riduzione delle diseguaglianze. Per questo riteniamo importante l’approvazione della legge sulla parità salariale alla Camera”. Lo affermano, in una nota, la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti e la responsabile delle Politiche di genere e delle Politiche internazionali della Cgil Susanna Camusso.
Per le dirigenti sindacali “aver allargato il numero di imprese che devono compilare il rapporto sulle retribuzioni e aver indicato criteri più stringenti per le informazioni da comunicare rappresentano ulteriori importanti strumenti per la contrattazione e per la tutela antidiscriminatoria”. “Ci auguriamo – concludono Scacchetti e Camusso – che la legge venga approvata al più presto anche in Senato”.
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Parità genere, 4 regioni del Sud Italia in fondo a mappa Ue Emilia-Romagna la migliore tra italiane, Helsinki al top in Ue
Le donne sono più svantaggiate rispetto agli uomini in Calabria, Campania, Basilicata e Puglia, regioni fanalini di coda in Italia – ma anche fra le peggiori in Ue – per la parità di genere: è quanto emerge dalla prima mappa tracciata dall’Osservatorio regionale sull’uguaglianza di genere pubblicata oggi dalla Commissione Ue. Compilata sulla base della combinazione dell’indice di successo e quello di svantaggio femminile, questa fotografia della situazione riporta, per le quattro regioni del Sud Italia, un punteggio si attesta mediamente su quota 37. Il più alto tra le regioni italiane è invece il punteggio dell’Emilia-Romagna (51), seguito da quello di Lombardia e Provincia autonoma di Bolzano (entrambe a quota 50). “C’è ancora molto da fare per aiutare le donne a raggiungere le stesse opportunità degli uomini. La Commissione continuerà a lavorare duramente per un’Europa di parità di genere”, ha detto la commissaria per la Coesione, Elisa Ferreira. La condizione femminile, secondo i dati diffusi oggi da Bruxelles, tocca il punto più basso in alcuni regioni della Grecia, dove il punteggio si attesta tra quota 31 e 35, e in zone della Romania dove si arriva a malapena a sfiorare i 30 punti. Dal lato opposto della classifica si colloca invece la regione finlandese di Helsinki-Uusimaa a cui sono stati assegnati ben 79 punti. (ANSA).
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