PACE: MANIFESTAZIONE ASSISI, ÿPARLARE CON IL NEMICO, ? L’UNICO MODO PER FARE LA PACE

Non c?era il sole a salutare sabato scorso, nelle vie di Assisi, il popolo della Pace, migliaia di persone che sfidando freddo e nebbia sono giunte nella roccaforte dei francescani, per ribadire Mai pi— violenza ma dialogo e accettazione dell?altro, armi efficaci per dimostrare che si possono abbattere conflitti e differenze. Fermiano la strage a Gaza: questo lo slogan dello striscione in testa al corteo organizzato della Tavola della pace, che, dalla cittadella di Assisi si Š diretto verso la Basilica di San Francesco, dove si Š concluso l’ultimo atto di quello che Š stato definito uno speciale e drammatico Pax-day, con l’appello a fermare immediatamente le ostilit… tra israeliani e palestinesi, rimarcando il tema ‘due popoli due Stati’, proprio per sottolineare che non era una manifestazione contro Israele ma per la pace e nella quale, comunque, sono state criticate le scelte del Governo israeliano.Tra la folla, diversi politici e rappresentanti istituzionali, soprattutto umbri, in primis Maria Rita Lorenzetti, governatrice dell’Umbria, pacifisti, rappresentanti di associazioni, dei sindacati (Cgil in testa), e cittadini e cittadine provenienti in massima parte dalla Toscana, Marche, Emilia Romagna e del Nord Italia.Nel suo intervento dal palco della Cittadella della Pace, Maria Rita Lorenzetti ha ribadito che ci• che occorre fare subito Š intensificare il mettersi a disposizione di movimenti, associazioni istituzioni che in Israele come in Palestina credono a quella che appare come la cosa pi— giusta da fare, ?2 popoli, 2 stati, sicurezza per lo stato di Israele, la dignit… di uno stato al popolo palestinese e Gerusalemme che abbia il ruolo che ha come capitale in quell’area martoriata. Impresa difficilissima ma ?questo Š l’impegno che occorre metterci a cominciare dalla piccola Umbria che per• sente una grande responsabilit….Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli ha spiegato che essere concretamente dalla parte della pace significa essere un soggetto terzo rispetto ai contendenti, due popoli che hanno patito tanto, troppo, in questi anni e ai quali si chiede di avere oggi il coraggio di guardare avanti, di fermarsi, finch‚ si Š in tempo per tutelare i loro popoli, per porre fine al massacro di persone innocenti.All?Italia, ai governati, si Š chiesto di fare la propria parte, impegnandosi per chiedere il cessate il fuoco a due paesi amici, Israele e Palestina e ?per offrire anche le proprie forze per una forza internazionale che vada a garantire il cessate il fuoco, che Š il primo passo per arrivare poi a una trattativa vera di pace.’Noi diciamo dialogo e non pi— guerra e violenza; Francesco ha vissuto il dialogo come incontro, come riconoscimento dell’altro, della sua identit… e della sua ricchezza; un dialogo vero permette la scoperta di un volto che diventa familiare, la duplicit… del volto del popolo palestinese si esprime a 2 voci e ci•, – a mio parere ? ha detto Padre Vincenzo Coli, custode del Sacro Convento – rende inefficace la sua azione e genera insicurezza nell’altro dialogante, riflettiamo’.?S. Francesco Š l’uomo che durante il tempo delle crociate Š andato incontro al Saladino; colui che veniva identificato con il nemico. Oggi – ha aggiunto Flavio Lotti, del Tavolo della Pace – bisogna parlare con il nemico, Š l’unico modo per fare la pace. Fare la pace Š farla con il nemico. Non ci sono alternative’.Ad Assisi sabato ha preso parola l?’Italia del pacifismo, della politica e del dialogo, per dire che Se non c’Š pace in Medioriente non c’Š in Europa, come ha ribadito l?ex leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti, che ha criticato Israele per la scarsa convinzione nella trattativa con l’Anp di Abu Mazen. C’Š sempre una ragione per non trattare ? ha spiegato Bertinotti – o perch‚ c’Š un falco, o perch‚ c’Š un governo che contiene Hamas o perch‚ c’Š una leadership troppo debole o troppo forte… Ora c’Š Abu Mazen la guida pi— improntata all’idea della trattativa e alla mancanza assoluta di alternativa alla trattativa. Per Bertinotti sono maturi i tempi per fare uno sforzo di ricostruzione di un grande movimento per la pace, per dare voce a chi nel paese vuole dire basta a questo massacro. Si riapra la trattativa per fare due stati per due popoli – ha concluso Bertinotti – sono state sciupate e distrutte molte occasione. La tragedia che muove dalla Palestina pu• invadere tutto il mondo.In marcia, silenziosi, tantie giovani. Una presenza, per Pina Picierno, Ministra delle Politiche Giovanili nel governo ombra del PD, che Š ? un messaggio a sostegno dell’azione degli operatori di pace che stanno lavorando incessantemente affinch‚ si fermi la spirale di violenza a Gaza e si riprenda presto la strada del dialogo e della pace?. Perch‚ questa guerra Š sbagliata, ?illegale e disastrosa?, perch‚ anche se distrugger… Hamas, quel vuoto verr… colmato da una nuova organizzazione internazionale ancora pi— radicale con la quale sar… difficilissimo parlare. Serve una politica ? per Flavio Lotti – inedita per risolvere il conflitto. Basta con la retorica, basta dividere la Palestina tra buoni e cattivi. E’ possibile che al terrorismo si deve rispondere sempre e comunque con l’orrorismo che produce vittime e guerre in tante parti del mondo dove la politica Š assente?.Mentre nella Striscia di Gaza nonostante la fragile tregua (entrata in vigore alle 2 ora locale, l’una in Italia del 18 gennaio, dopo 22 giorni di combattimenti, oltre 1.300 palestinesi e 13 israeliani uccisi) Š stata violata per ben due volte, dall?una e dall?altra parte, la ‘Tavola della Pace’ ha proposto di ?Costituire in ogni citt… un comitato per la pace in Medio Oriente per coinvolgere, sensibilizzare la popolazione, promuovere una politica e un’informazione di pace; dare un futuro ai bambini partecipando alla campagna di solidariet… e raccolta di fondi necessari per realizzare quanto sar… possibile per alleviare immediatamente le loro sofferenze; andare tutti insieme a Gerusalemme, in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati?. Andiamo incontro alle vittime di questa tragedia senza fine, ai due popoli. Andiamo di persona per conoscere e per capire. Andiamo per esprimere la nostra solidariet… e la nostra vicinanza. Andiamo per fare quello che vogliamo facciano l’Italia, l’Europa e l’Onu – spiega una nota – impegnarsi seriamente per mettere definitivamente fine a questa sanguinosa follia. E l’associazione, coordinata da Flavio Lotti, ha chiesto aiuti a tutti e tutte: invia subito il tuo contributo sul CC POSTALE N. 19583442 intestato all’Agenzia della Pace specificando ‘Bambini di Gaza’ oppure con bonifico sul CC BANCARIO N. 107073 della Banca Popolare Etica, Sede di Padova, ABI 05018 – CAB 12100 – CIN X – CODICE IBAN: IT90 X050 1812 1000 0000 0107 073, conclude la nota.Sull’onda della convinzione che sia essenziale che ‘israeliani e palestinesi comincino a dialogare’, in piena guerra tra i due popoli che si contendono lo stesso lembo di terra, a migliaia di chilometri di distanza da Gaza, la West-Eastern Divan Orchestra, gruppo di musicisti israelo-palestinesi, ieri sera ha proposto alla Scala di Milano un diverso scenario sulle note del Concerto n.7 in fa maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart, delle Variazioni per orchestra di Arnold Schonberg, e della Sinfonia n.4 in mi minore di Johannes Brahms. Sul podio Daniel Barenboim, che l’orchestra la ide• nel 1999 insieme all’intellettuale palestinese Edward Said. Suonare per il dialogo, suonare per diffondere con le note messaggi di pace, suonare per diventare un esempio, la prova che pu• essere, che pu• succedere, che si pu• stare insieme, israeliani e palestinesi, leggio dopo leggio, strumento accanto a strumento per dare vita ad un’unica opera complessiva. Perch‚, dice Daniel Barenboim, ?non ‚ ingenuo pensare che la musica possa fare qualcosa in questi tempi in cui la gente Š diventata matta?. E allora ecco che diventa ancora pi— importante suonare e mandare il messaggio che Š possibile lavorare insieme’, e in pace.(Delt@, Anno VII, N. 7 del 19 Gennaio 2009)

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